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“Altro da aggiungere?”. Pierluigi Diaco, stavolta mette tutti a sedere: parlano i fatti. E lui fa festa

Le sue liti in studio sono all’ordine del giorno. Senza peli sulla lingua, sincero e spontaneo, proprio per questo Pierluigi Diaco probabilmente piace. Lo dicono i numeri che premiano il conduttore. A parte la sua trasmissione del mattino su Rtl ascoltata da milioni di persone ci sono quelli di Io e Te su Rai1. È pur vero che uno share intorno al 10% a prima vista faccia saltare dalla sedia i vertici di Viale Mazzini, perché altri programmi del daytime della rete ammiraglia registrano il 12-13%.

Ma sbaglia chi non considera due fattori: la media degli spettatori che vedono Io e Te e la concorrenza di Canale 5 che nel primo pomeriggio è devastante. Una vera macchina da guerra. Perché anche se ora non c’è Maria De Filippi, Diaco si trova contro tutte le soap che vanno per la maggiore, da Beautiful a Una Vita. Episodi che registrano medie di 2,6 milioni circa con più del 18% di share. Continua dopo la foto


La media spettatori che guarda Io e Te è circa 1,3 milioni. Mentre Unomattina Estate è vista da 700 mila persone (16% di share), così come C’è Tempo per… (13-14%), La Vita in diretta estate fa meno spettatori di Diaco ma uno share superiore del 13,6%, anche approfittando del fatto che non ci sia più Barbara d’Urso su Canale 5. Io e Te come spettatori supera pure la tanto osannata serie Il Paradiso delle Signore che non arriva al milione (bisogna dire però che si tratta di episodi in replica). Continua dopo la foto


Comunque a Diaco si può dire tutto, meno che non abbia i numeri. Pierluigi Diaco è nato a Roma il 23 giugno 1977, sotto il segno zodiacale del Cancro. Alto un metro e settantasette centimetri, ha occhi e capelli castani. La passione per l’informazione lo anima sin da bambino e il successo non tarda ad arrivare: a soli diciannove anni debutta come giornalista televisivo su TMC, curando programmi dedicati ai giovani. Tra i maggiori successi Generazione X, in onda nel 1995. Continua dopo la foto


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Qualche anno dopo Pierluigi Diaco fa il suo arrivo in Rai: conduce format di successo come La cantina (1997) e Maglioni marroni (1999). Agli inizi del Duemila lascia la prima rete: è al timone dal 2003 al 2005 del programma di approfondimento C’è Diaco su Sky TG 24. A seguire tanta radio, oltre che tv: è tra gli speaker di RTL 102.5 ed è opinionista a Scalo 76 su Rai 2.

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