Urla, spinte e uno schiaffone. Le immagini non sembrano lasciare dubbi e la scena, ovviamente, è andata in onda lasciando il pubblico senza parole. Luca Abete, inviato di Striscia la notizia, ‘’armato’’ solo di un microfono è stato picchiato mentre cercava di intervistare il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. L’episodio risale a venerdì, sotto accusa ci sono le forze dell’ordine perché — ha spiegato il tg satirico di Canale 5 — ‘’Luca Abete è stato strattonato e fermato dalla Polizia, ad Avellino, durante il tentativo di intervistare il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che si trovava nel capoluogo campano per un convegno. Fermati anche gli operatori, ai quali è stato chiesto di consegnare il girato. L’inviato e la sua troupe sono stati poi portati in Questura’’.
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‘’Abete voleva chiedere al ministro delle spiegazioni, dopo i numerosi servizi da lui realizzati, nei quali venivano denunciate carenze strutturali in alcuni edifici scolastici della Campania’’. ‘’Mi hanno picchiato, minacciato e trattato come un delinquente, perché quando arrestano un camorrista le forze dell’ordine sono molto meno violente’’, ha detto l’inviato sotto choc.
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A tranquillizzare tutti, qualche ora dopo il fermo della polizia, è stato lo stesso Luca Abete, che ha affidato parole di speranza ai social network, pubblicando questo messaggio sul suo profilo Facebook: ”Appena uscito dalla Questura…piuttosto ‘stropicciato’”, ha fatto sapere. Poi, rivolgendosi ai suoi sostenitori, ha concluso: ”So che siete in tanti e che mi volete bene. Grazie di cuore. #Noncifermanessuno”.