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“Perché tutti quei peluche”. Dargen D’Amico a Sanremo 2024 con giacca e pantaloni tempestati di orsetti

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Nel 2022 la sua Dove si balla è stato uno dei pezzi più apprezzati e suonati dalle radio. Ora Dargen D’Amico al Festival di Sanremo Dargen D’Amico con una canzone che fa pensare. Non solo musica. Dopo essersi esibito sulle note di “Onda alta“, il brano che porta a Sanremo 2024, Dargen D’Amico ha voluto lanciare un messaggio importante sul palco dell’Ariston, chiedendo a gran voce di fermare la guerra in Medio Oriente.

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Prima di salire sul palco di Sanremo 2024, Dargen D’Amico aveva annunciato che il brano avrebbe posto la propria attenzione sulla migrazione, spiegando e ricordando che anche sua famiglia si è trasferita dalla Sicilia negli Stati Uniti.

Dargen D’Amico a Sanremo 2024 con i peluche sulla giacca: il significato

Dargen D'Amico a Sanremo 2024 con i peluche sulla giacca: il significato


“Siamo più dei salvagenti sulla barca, sta arrivando sta arrivando l’onda alta, non ci resta che pregare finché passa” a “Questa volta hai fatto proprio un bel casino, alla contraerea sopra un palloncino, tutta questa strada per riempire un frigo”, si legge infatti nel testo della canzone di Dargen D’Amico, che sul palco di Sanremo si è presentato con un look molto particolare e che ha avuto dal pubblico anche una commovente interpretazione.

Il cantante ha sfoggiato un doppiopetto nero di Moschino ispirato al copricapo disegnato da Franco Moschino in persona nel 1988 e ‘tempestato’ di tanti piccoli orsetti di peluche marroni, che si arrampicano anche sulle caviglie. Secondo alcuni telespettatori quei peluche rappresentano i bambini che non ci sono più a causa della guerra. Possono essere i bimbi morti in mare durante i viaggi della speranza, ma anche quelli morti a causa dei bombardamenti a Gaza.

L’appello al cessate il fuoco, al rompere il silenzio su Gaza è stato infatti il messaggio del cantante. Perché chi tace è complice, e la storia non accetta la scena muta. “Grazie per questa possibilità di cantare questo brano che dedico alla mia cuginetta Marta che adesso è a studiare a Malta e ha avuto questa grande fortuna. Non tutti i bambini hanno questa fortuna: nel mar Mediterraneo in questo momento ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua e cibo e il nostro silenzio è co responsabilità”. Infine ha lasciato il palco con un ultimo messaggio: “La storia, Dio, non accettano la scena muta: cessate il fuoco”.


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