Paulo Roberto Falcao, torna a parlare il figlio Giuseppe. Le parole di Giuseppe incantano lo studio di Storie Italiane. Abbandonato dal padre a soli due anni, per motivi che ancora oggi non sono del tutto chiari. La storia di Giuseppe torna sul piccolo schermo, per fare chiarezza, o per provare anche se solo attraverso il racconto, a mettere in pace il proprio animo e ripartire proprio dal momento di quel terribile abbandono.
Ormai Giuseppe ha compiuto la bellezza di 38 anni. La ferita ha lasciato spazio a tanti quesiti rimasti irrisolti, ma il trascorrere del tempo ha anestetizzato un po’ quella sofferenza. Da quando il divino Falcao è tornato in Brasile non ha voluto mai più vedere il figlio, nonostante Giuseppe abbia provato più volte a incontrarlo anche solo per riuscire a comprenderne i motivi. (Continua a leggere dopo la foto).
E non è la prima volta che Giuseppe si ritrova a parlarne. Lo studio di Storie Italiane non è il primo programma a dedicare spazio alla sua storia: “Mia madre voleva avessi un padre”, parole che spiegano i motivi della lunga battaglia legale iniziata quando Giuseppe aveva 19 anni. Un’intera adolescenza spesa per ottenere quel riconoscimento: “Mio padre non mi ha mai voluto incontrare, io l’ho cercato più di una volta”. (Continua a leggere dopo la foto).
E ha aggiunto: “Non ha mai risposto neanche a un sms. Non lo cercherò più, basta. Se vorrà farlo sarà lui a chiamarmi e in quel caso sarò pronto a prendere il primo volo per conoscerlo. Ma non sarò più io a fare il primo passo”. La madre, Flavia Frontoni, e Paulo sono stati insieme per qualche anno, lo racconta Giuseppe: “Mamma e Falcao sono stati fidanzati per qualche anno, fino a che avevo due anni papà la frequentava ancora, si vedevano, so che lui mi prendeva in braccio. Poi è sparito ed è diventato irraggiungibile”. (Continua a leggere dopo le foto).
E quella battaglia legale che rimane incisa come un segno indelebile: “E’ andata avanti per anni. Alla fine è arrivato il riconoscimento. Per due volte mio padre ha rifiutato di fare il test del Dna. Siamo andati anche in Brasile per farglielo fare, ma lui ha presentato un certificato medico in cui si diceva che fosse agofobico, cioè che ha paura degli aghi. Ma alla fine è arrivato il riconoscimento”. Ma per Giuseppe, ormai, il vero padre è colui che da 30 anni ama la madre e si è preso cura di loro: “Il mio vero padre è Massimo, che sta insieme a mamma da 30 anni”.
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