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“L’ambulanza, il viaggio in elicottero… La gente pregava per me e io non lo sapevo. Sono commossa”. Le prime parole di Nadia Toffa dopo il malore che l’ha colpita a Trieste. “E poi…”

 

Nadia Toffa parla per la prima volta dopo il malore che due settimane fa l’ha colpita mentre si trovava a Trieste. Trasportata d’urgenza all’ospedale, nel reparto di terapia intensiva, ha fatto preoccupare tutti i telespettatori affezionati de Le Iene e non. Poi, pochi giorni fa, sono arrivate le foto esclusive del settimanale Chi a testimoniare che la conduttrice e inviata della trasmissione stava meglio ed era tornata alla vita di tutti i giorni. Le prime parole della Toffa, ovvio, non possono che arrivare in un’intervista realizzat in esclusiva al programma che conduce. Andrà in onda domenica 17 dicembre in prima serata su Italia 1. Il quotidiano La Repubblica ne ha pubblicato alcuni stralci. Stralci in cui Nadia racconta il difficile momento vissuto. “Un paio di settimane fa ero nella mia amata Trieste a fare un servizio, dovevamo incontrare un segretario di un sindacato – ricorda la conduttrice – La sera sono andata a mangiare, ho brindato con l’autore perché siamo riusciti a incontrarlo e poi sono andata a letto in hotel. Tutto normale. La mattina poi mi alzo, faccio il caffè e chiamo Davide Parenti per parlare di lavoro. Lui poi mi ha detto che ero molto rallentata. Io sinceramente non ricordo benissimo, mi sentivo strana…”. (Continua dopo la foto)

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“Mi sentivo un po’ strana – si legge ancora su Repubblica – Avevo chiuso la valigia, messo il cappotto e prima di scendere ho detto: ‘Sai che quasi quasi mi sdraio un attimo?’, ma non è da me. È raro che io mi senta stanca, non ho tanti momenti in cui dico: ‘Mi rilasso’, sono fatta così: io vado a mille, corro sempre. In effetti era una cosa strana… Ho detto ‘mi sdraio’, invece non l’ho fatto. Quindi scendo, mi ricordo benissimo la hall dell’hotel. Ho chiesto di pagare e il taxi per andare in stazione. A un certo punto, sono caduta. L’ultima frase che mi ricordo era quella della ragazza della reception che mi ha detto: ‘Vuoi che ti dia una mano con le valigie, ‘ché è arrivato il taxi?’. Poi sono caduta di faccia, ho ancora un livido ma sta migliorando”. Del malore, però, ricorda poco. Ricorda l’ambulanza, tuttavia, dove ha ripreso conoscenza. “Poi a un certo punto ho visto Max ma erano passate ormai cinque ore, ho avuto un black-out. Lo vedo e gli dico: ‘Ma tu cosa ci fai a Trieste?’. Ero lucida, ma non mi sono resa conto di ciò che stava accadendo, della gravità. Nessuno sapeva cosa avessi”. E il viaggio in elicottero? “Una figata pazzesca. Non l’avevo mai preso e mi piacciono da impazzire queste cose: ho fatto bungee jumping… l’elicottero in effetti non l’avevo mai provato”. “Quando poi sono arrivata al San Raffaele c’era un sacco di gente, io dicevo: ‘Ma cosa ci fate qua?'”. “C’è stato poi un momento in cui è arrivata un’infermiera e mi ha detto: ‘È iniziato adesso Tu sì que vales e Maria De Filippi ha iniziato salutandoti e facendoti un grande in bocca al lupo con un pensiero per te’. Io la guardo e dico: ‘Ma chi è che gliel’ha detto? Chi ha detto a Maria De Filippi che sono stata male?’. Invece poi mi hanno detto che è successo un putiferio. Io mi sono molto commossa, mi hanno detto di città che hanno pregato per me, città intere: a Taranto hanno fatto la fiaccolata, Napoli ha pregato per me… scusate se mi commuovo ma… mi ha stupito tanto l’affetto della gente comune, perché secondo me non contava tanto il personaggio, pregavano davvero per me, per le battaglie che portiamo avanti”. (Continua dopo le foto)

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Nadia passa poi a raccontare dell’ospedale, a Milano: “Mi hanno ribaltato come un calzino. Stare in ospedale ti riporta un po’ al succo delle cose. Non è la prima volta che vado all’ospedale perché ascolto poco i segnali del mio fisico. Ogni volta che ti ricoverano però ti riportano proprio all’essenza delle cose, rivaluti anche la fisicità, le cose basilari”. Ed è rimasta molto colpita dai messaggi ricevuti, l’hanno sorpresa quelli “ricevuti da parte di politici con cui ho un rapporto ‘conflittuale’. È nel nostro mestiere da Iene battersi per tutelare diritti, parlare di salute, problematiche, difendere la gente, quindi andiamo senza paura di nessuno e affrontiamo chiunque. Sono arrivati messaggi anche di politici che ho affrontato in passato”. “Adesso ci rido – dice ancora nell’intervista esclusiva realizzata per Le Iene – però ci sono tante persone che si sono preoccupate e me ne rendo conto. Io prendo molto la vita con ironia, se le cose devono succedere è perché devono accadere, e ogni cosa ti insegna qualcosa, però se mi metto nei panni delle persone che si sono preoccupate per me un po’ mi commuovo. I miei genitori si sono preoccupati da morire, tutti voi…”.

È successo proprio mentre Nadia Toffa era in ospedale. Ma se ne sono accorti solo ora, dopo il suo ritorno a casa. Una scoperta per niente di poco conto


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