Myrta Merlino fa il bilancio della sua stagione televisiva a La7 al timone de L’Aria che tira, il programma di approfondimento politico che va in onda al mattino. Il suo talk è sempre molto seguito e condotto con rigore e passione. In una intervista rilasciata a Repubblica ha spiegato che ha preferito dare ascolto ai più deboli nel corso di questo complicato anno: “Considero un dovere morale seguire i cassintegrati, da me tutti trovano ascolto. Quest’ultimo anno e mezzo ha cambiato il modo di fare televisione”. Poi parlando della sua persona, ha ammesso: “Ho deciso di essere me stessa fino in fondo, una scoperta”.
Secondo la Merlino è necessario che in tv si vedano le vere emozioni: “Oggi mi emoziono, mi commuovo, mi arrabbio. Penso che la televisione debba dare un po’ di verità. Basta col teatrino. Le donne mi hanno scritto migliaia di mail, ho voluto far sentire la loro voce e continuerò: hanno pagato il prezzo più alto nella pandemia”.
Per lei questa stagione caratterizzata dalla pandemia è stata particolarmente complessa: “Il livello di stress è stato alto – confessa a Repubblica -. Era difficile con la redazione che lavorava da remoto e un ospite ogni tanto, ma siamo andati in onda con ritmi identici occupandoci di Covid, economia, politica e del mondo reale”. Ha anche dovuto fare i conti con una serie di problemi fisici che l’hanno costretta ad assentarsi dallo studio per un mese.
Myrta Merlino ha sofferto di “una crisi di cervicale mostruosa. Posso cascare a terra da un momento all’altro. Capita pure che ti si blocchi il braccio mentre conduci e che un dolore lancinante ti faccia quasi svenire in diretta”, ha rivelato la giornalista in una intervista al Giornale, dopo che era intervenuta da casa, in collegamento con L’aria che tira. Anche la disposizione dello studio è cambiata per consentirle di condurre al meglio: “Abbiamo colto l’occasione per fare un restyling dello studio. Un lavoro semplice, una scenografia in stile Letterman Show, in cui io sono seduta al tavolo e l’ospite al mio fianco. Ma soprattutto con una sedia ergonomica: mi hanno spiegato che stando in quella posizione appoggiata a uno sgabello caricavo tutta la tensione sul mio corpo, invece bisogna scaricarla”.
Dunque i suoi dolori erano anche causati da una postura sbagliata acuita da mesi, anzi anni di sforzi inutili e sottovalutati, oltre che dallo stress per essere sempre e costantemente in diretta con interviste e servizi. “Mi volevano operare – rivela Merlino -. Non ci ho pensato proprio. Sono andata a Milano dove mi hanno curata con una terapia farmacologica. Qualche giorno di riposo e sono di nuovo pronta”.