Un presunto miracolo a Medjugorje, un presunto tarocco, la polemica. Si parte dalla cittadina bosniaca, noto luogo di pellegrinaggio dei cattolici di tutto il mondo. Lì è nota anche Vicka Ivankovic, una veggente, altrettanto presunta, è diventata famosa perché da circa un anno, anche la sua casa è diventata meta di pellegrini per assistere a un fenomeno singolare: una statua della Madonna di Lourdes aveva cominciato a illuminarsi. Da allora però sono sempre più insistenti le voci secondo cui la statua della Madonna sarebbe stata dipinta con vernice fosforescente. I primi a parlare in Italia del presunto trucco sono stati i giornalisti di Chi. A essere amico della veggente è Paolo Brosio che, da anni, ha intrapreso un cammino di fede e testimonianza proprio lì, a Medjugorje. E che ha avuto uno scontro, a distanza, con il vescovo di Anagni e Alatri, Lorenzo Loppa.
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Lui ha chiesto di cancellare un incontro di preghiera, previsto per l’8 e 9 novembre a Fiuggi, un appuntamento al quale avrebbe dovuto partecipare anche la donna bosniaca. Il responsabile della diocesi ha difatti precisato che in conformità con le norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni, la Congregazione per la dottrina della fede sta continuando l’esame degli aspetti dottrinali e disciplinari dei fatti di Medjugorje. Ma Brosio lo attacca dalle pagine del Giornale: “Un vescovo non può vietare di pregare, di qualsiasi preghiera si tratti. Le porte della Chiesa devono essere sempre aperte a tutti. Da domani pregherò per lui”. Secondo Brosio “ombre su Vicka non ce ne sono. È una persona di grande onestà intellettuale e morale, di profondissima preghiera e di carismi straordinari. Vive in una casa modesta con suo marito e i suoi due figli”.