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Che fine ha fatto la signora Coriandoli? Dopo l’oblio: com’è ridotto Maurizio Ferrini 

 

Maurizio Ferrini, la Signora Coriandoli, che fine ha fatto? Personaggio storico della Domenica In degli anni ’90, entrò dalla porta principale dello showbiz con uno slogan da primo Arbore. Adesso è tornato alla ribalta proprio grazie alla trasmissione di Rai uno, condotta da Mara Venier. “Non capisco ma mi adeguo” divenne un tormentone della metà degli anni 80. Il comico e la sua mitica ‘Signorina Coriandoli’ sono scomparsi dagli schermi. Intervistato da Libero rivela gli alti e bassi della sua carriera. Dai “no” al cinema impegnato di sinistra alla scoperta delle carte vaticane che formarono il nucleo del libro Vaticano Spa di Maurizio Belpietro e Gianluigi Nuzzi. ”Un giorno arrivò la telefonata pure di Sergio Leone (…) produttore di In viaggio con papà con Carlo Verdone: “Mi chiese la disponibilità per il ruolo di Sordi, risposi: aspetti che chiedo consiglio ad Arbore. (…) lo tenni sulle spine e gli dissi no, da allora divenni “Lo stronzo che disse no a Sergio Leone”. (Continua a leggere dopo la foto)



Maurizio Ferrini rifiutò anche altre parti. Con sdegno un ruolo in Yuppies dei Vanzina, poi disse no alla chiamata di Giuseppe Bertolucci, “Una fesseria definitiva” la definisce sulle pagine del quotidiano. Perché dopo questa opportunità ci fu il vuoto. Si chiuse la strada del grande cinema e i suoi lavori si fermarono a piccole parti con i Vanzina e con Steno e ad un cameo in Compagni di scuola, film di Carlo Verdone. Vani anche i tentativi di Antonio Ricci e Renzo Arbore di riportarlo nel mondo dello spettacolo. Poi il baratro. (Continua a leggere dopo la foto)

”Da allora ho speso quasi tutti i soldi che avevo. – ha raccontato l’attore al quotidiano Libero – Sono arrivato al punto di fare serate a 300 euro, quasi a chiedere l’elemosina. Ero entrato in depressione l’unica cosa che continuava a girare era la creatività. Ho prodotto talmente tante opere di visual art che ora vorrei farne una mostra”, ha detto ancora Maurizio Ferrini. Poi la svolta con il ritrovamento dei conti del Vaticano. (Continua a leggere dopo la foto)

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Diventa depositario di una cassa modello Ikea che lui pensava contenesse le rivelazioni di una conversione. Invece trovò le carte segrete di monsignor Renato Dardozzi che diede a Belpietro e nacque Vaticano Spa. Il ritorno dalla Venier è la sua rivalsa e da questa rivincita nascerà un nuovo progetto. Di cosa si tratta? È lo stesso Ferri a raccontarlo: ”Un film sull’anatomia del comunista romagnolo, il figlio della signora Coriandoli metafora di un’Italia nascosta che ho sempre maldigerito”.

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