Volano stracci tra Matteo Bassetti e Maria Giovanna Maglie. Siamo nel salotto di L’Aria Che Tira, su La7durante la puntata di lunedì 22 novembre. Myrta Merlino parla di vaccini e lo scontro tra i due scaturisce quasi immediatamente. “Non si può parlare senza sapere”, tuona l’infettivologo del San Martino di Genova che poco dopo rimarca: “La Regione Liguria di cui io sono coordinatore del dipartimento…”. Durante il suo discorso però, la giornalista sbuffa ed è la Merlino a fare da paciere.
“Si tratta – continua senza Matteo Bassetti – della Regione che ha usato più di tutte i monoclonali. Ma i monoclonali non sostituiscono i vaccini, così stiamo dando delle informazioni sbagliate ai cittadini, così si raccontano delle grandissime palle alla gente!”. Ci va più decisa che mai la Maglie: “Continua a usare metodi terroristi e dire alla gente che non ci sono soluzioni alternative e che esistono solo vaccini”. E ancora la Maglie sulle parole di Bassetti:“Non faccio discorsi sanitari ma di buonsenso e di logica”.

“Dico che c’è gente che va in televisione a spararla grossa e a drammatizzare, ma questo dovrà rispondere lui (dice in riferimento a Matteo Bassetti), perché continua a dire che c’è solo il vaccino e che bastavano due dosi, e che il green pass poteva durare un anno. Non è così”.

Myrta Merlino interviene dicendo che in pratica Matteo Bassetti ha detto la stessa cosa, cioè che vengono usati molto i monoclonali nella sua regione, ma che non sostituiscono il vaccino. A questo punto però l’infettivologo non ci sta e all’ennesima parola della maglie si fa sfuggire un: “Io? Io? Ma vaff…”, con tanto di gesto dell’ombrello.
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— La7 (@La7tv) November 22, 2021

Non si accorge di nulla la Maglie che conclude: “Bisogna incrementare la terapia dei vaccini monoclonali perché in un giorno i pazienti guariscono prima che la malattia arrivi ai polmoni”. A questo punto Myrta Merlino torna in studio e dice alla Maglie che in studio sono tutti d’accordo con le parole e la posizione di Matteo Bassetti. Giusto il tempo di qualche risata, poi si passa in pubblicità. Un periodo di stress televisivo senza precedenti per Bassetti, non c’è che dire.