Esce, ma solo momentaneamente e solo per un po’ di sfortuna, poi torna e vince. Parliamo del campione supremo de L’Eredità Massimo Cannoletta, che dopo qualche puntata durante la quale si è fermato a pochi passi dal seguitissimo gioco della ghigliottina (che gli ha fruttato una bella cifra in questo mese e mezzo di partecipazione al quiz condotto da Flavio Insinna) durante l’ultimo show televisivo ci è andato di nuovo vicinissimo.
Nell’ultima puntata de L’Eredità, martedì 15 dicembre 2020, il campione Massimo è infatti riuscito a battere tutti gli altri concorrenti arrivando allo step finale ma, nonostante l’ottima giocata, non è riuscito a portare a casa gli oltre 57.000€ che c’erano in palio al gioco della ghigliottina, ricevendo comunque i complimenti dal padrone di casa Flavio Insinna. (Continua a leggere dopo la foto)
Partendo dai cinque indizi della ghigliottina di stasera, il campione Massimo Cannoletta a L’Eredità ha dato ‘LEGALE’ come risposta. La parola collegata agli indizi (ossia ‘rapido’, ‘attività’, ‘decreto’, ‘età’ e ‘ufficio’) era però ‘SVILUPPO’. “Stasera non festeggiamo ma la parola della ghigliottina ci porterà fortuna ugualmente. E’ sviluppo”, ha affermato Flavio Insinna rivelando al campione Massimo Cannoletta la risposta esatta. (Continua a leggere dopo la foto)
Non ha vinto, quindi, i 57.500€ in palio “Sviluppo un saluto alle professoresse Sarah e Ginevra, sempre con me. Da solo non potrei fare nulla” ha asserito inoltre chiudendo la puntata de L’Eredità di stasera e cedendo la linea al TG1, sempre facendo una battuta legata alla risposta esatta della ghigliottina. (Continua a leggere dopo la foto)
{loadposition intext}
“Ora c’è lo sviluppo del telegiornale”, dopo la quale ha dato appuntamento ai telespettatori per domani sera. Anche nella puntata de L’Eredità di oggi Flavio Insinna (che nell’anteprima della trasmissione ha fatto un’ammissione) ha invitato i telespettatori a sostenere con donazioni la raccolta fondi per Telethon tramite il numero 45510.
Ti potrebbe anche interessare: “Sono loro”. Giallo di Firenze, corpi fatti a pezzi e riposti nelle valigie: ora quei cadaveri hanno forse un nome