Un mercantile spagnolo del XVII secolo è stato scoperto nei fondali al largo di Panama da un gruppo di archeologi in cerca di navi pirata. Miracolosamente scampato ai saccheggi e in ottimo stato è una vera e propria miniera d’oro per i ricercatori che possono trarre dal relitto numerose e importanti informazioni. Gli archeologi lo hanno trovato nel 2011 mentre erano sulle tracce delle navi del celebre pirata inglese Henry Morgan, una figura leggendaria che arrivò a comandare una flotta di 36 imbarcazioni e oltre un migliaio di uomini. Pensavano di essersi imbattuti in una delle sue navi affondate durante una terribile tempesta nel 1670 e invece, dopo anni di studio, sono riusciti a risalire alla vera identità del relitto: si tratta del mercantile spagnolo Encarnacíon, affondato durante una tempesta vicino alla bocca del fiume Chagres, sulla costa di Panama affacciata sul Mar dei Caraibi.
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Costruito a Veracruz, in Messico, il mercantile apparteneva alla flotta Tierra Firme, il cruciale collegamento economico tra le colonie e la Spagna del XVI secolo. L’imbarcazione è sfuggita ai saccheggi ed è ben conservata perché si è adagiata in un morbido fondale sabbioso che l’ha protetta dagli urti conservandola e portandola fino a noi quasi integra. Il tesoro dell’Encarnacìon non è costituito da oro e gioielli ma dalle preziose informazioni che rivela su un momento cruciale della storia mondiale all’epoca delle colonie, dice l’archeologo nautico Felipe Castro: “È il momento in cui nascono il capitalismo, l’imperialismo e il razionalismo, e quella borghesia illuminata che finanzierà l’arte e consumerà letteratura”. L’Encarnacíon è uno dei 16 relitti spagnoli scoperti finora nelle Americhe, dice l’archeologa marittima Jennifer McKinnon. Quasi tutti i relitti però sono stati pesantemente saccheggiati, e gli scafi divorati da batteri marini e altri organismi. “Perciò sappiamo molto poco su queste imbarcazioni”, spiega McKinnon. Una delle prime scoperte interessanti è la presenza sull’intero scafo di uno strato di una sorta di cemento costituito da un impasto di sabbia e ciottoli che faceva da zavorra permanente. Gli archeologi ritengono che il materiale stabilizzasse le imbarcazioni, e che venisse anche utilizzato per costruire edifici nel Nuovo Mondo, anche se ancora non è chiaro se fosse un’invenzione di questa o dell’altra sponda dell’oceano.
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