Questa splendida ragazza dagli occhi di ghiaccio si chiama Victoire Maçon Dauxerre e un tempo faceva la modella. Cioè il lavoro che aveva sempre sognato e che però aveva finito per rovinarle la vita. Già, perché il suo sogno l’aveva portata dritta tra le braccia dell’anoressia. Non si sentiva all’altezza, non si sentiva bella e così si sfogava sul suo corpo che continuava a dimagrire, dimagrire e dimagrire ancora.
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Ovvio, a forza di mangiare mele – 3 al giorno, per la precisione – dopo 8 mesi, è un miracolo che si riesca a essere ancora vivi. Veramente mangiava solo mele? Sì, a eccezione di qualche occasione particolare in cui si concedeva anche un po’ di pesce o di carne. Sì, Victoire aveva raggiunto il suo obiettivo, nel frattempo, però, il suo corpo ha iniziato a ribellarsi. In un’intervista concessa all’agenzia AFP lo scorso gennaio, Maçon denunciava che “l’imposizione di un corpo malato come ‘ideale di bellezza’ è un vero e proprio crimine”. Solo allo scoccare dei 23 anni, la ragazza ha preso pienamente coscienza del fatto che se quello era il prezzo da pagare per sfilare su una passerella, non ne valeva assolutamente la pena. “Avevo il polso eccessivamente debole, perdevo capelli, avevo l’osteoporosi e vivevo senza regole – ha raccontato così ha lasciato gli studi da cinque anni per intraprendere un percorso che si è trasformato nel peggiore dei suoi incubi – Quando vedi il tuo viso colorarsi di verde, ti rendi conto rapidamente che hai un problema”.
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E ora? Ora vuole denunciare tutto per evitare che altre ragazze si ritrovino nella sua stessa situazione (tipo quella di dover entrare a tutti i costi in abiti taglia 32/34). Nonostante l’aiuto fornito da nuove leggi come quella francese, che vieta alle agenzie di far lavorare modelle troppo magre, resta ancora molto da fare. Oggi la ragazza è uscita dal suo incubo e sta bene: è comunque molto magra perché porta la taglia 38, ma ha comunque 7 chili in più rispetto a quando sfilava (oggi pesa 54 chili). Ha scritto un libro”Mai troppo debole. Diario di un top-model” dove racconta i drammi di quel mondo. No, la vita non si può sprecare così. Lei l’ha capito. E ora è bene che lo capiscano anche gli altri.
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