No alla depenalizzazione del maltrattamento sugli animali. E scatta la mobilitazione del web. Per protestare contro lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, le associazioni italiane si organizzano in massa. A rivelarlo è il giornale online www.quotidiano.net. L’accusa è quella di voler lasciare pressoché impuniti i reati contro gli animali, con la scusa di alleggerire il carico dei processi penali.
Previsto un “mail bombing” su Governo e Parlamento da subito: tutti i cittadini sono invitati a bombardare di mail gli indirizzi governativi. Poi, il 24 gennaio, giornata nazionale di mobilitazione. In questo modo, la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente (fondata da Lav, Enpa, Oipa, Lega nazionale difesa del Cane e Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, che oggi riunisce 34 associazioni animaliste e ambientaliste), cerca di fermare quello che definisce “un vero e proprio colpo di spugna che rischia di cancellare in un attimo dieci anni di norme penali su maltrattamenti e uccisione di animali”. Questa tipologia di reati rientra, infatti, nel limite massimo dei cinque anni di reclusione per i quali, secondo il decreto, scatterebbe la non punibilità. Perciò la Federazione chiede a tutti i cittadini di inviare mail di protesta al premier Matteo Renzi, al ministro della Giustizia Andrea Orlando, ai membri delle commissioni Giustizia di Camera e Senato.
Cosa succederebbe in concreto se la proposta fosse approvata? Solo per citare un esempio tra i più noti al grande pubblico, non potrebbero più esserci processi come quello in corso contro l’allevamento Green Hill di beagle per la vivisezione, le condanne di allevatori per lo scandalo “vacche a terra” o di cacciatori per uso illegale di richiami vivi, di circensi, di organizzatori di combattimenti fra cani e di trafficanti di cuccioli. Anche i sequestri di animali sono a rischio, poiché con l’archiviazione gli stessi animali dovranno essere restituiti a chi li deteneva e li maltrattava.
Il Giudice, infatti, secondo il nuovo testo dovrà tener conto della “tenuità dell’offesa” e “della non abitualità del comportamento”, dichiarando la ”non punibilità” del fatto e riducendo il tutto a una causa in sede civile per risarcimento danni. Benché parziale, la riforma del Codice penale sugli animali, realizzata nel 2004 dalla Legge 189 – con sanzioni inasprite nel 2010 dalla Legge 201 – ha rappresentato una pietra miliare nel riconoscimento della tutela degli animali nel nostro ordinamento giuridico. Se sarà approvato in via definitiva lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, l’Italia cederà al maltrattamento degli animali. Il tutto anche in barba alle direttive europee: il Trattato di Lisbona sul funzionamento dell’Unione europea, ad esempio, riconosce agli animali lo status di esseri senzienti e impegna gli Stati all’applicazione di questo principio. Secondo le associazioni promotrici della mobilitazione, è giusto sì snellire il carico dei procedimenti giudiziari, ma non lasciando impuniti penalmente gli autori di reati gravi che destano allarme sociale.
Ecco la lista completa dei membri della Federazione: Enpa, Lav, Leidaa, Lndc, Oipa, AAE Conigli, AiutiamoFido, Amici Animali Onlus, Cani & Mici per Amici Onlus, City Angels, Earth, Eolo a 4 zampe, Frida’s Friends Onlus, I Favolosi Cani 80, Il Rifugio del Micio, Noi Animali, Ombre a 4 zampe, SOS Gaia, SOS Levrieri, Tartamondo Onlus, Gaia Italia, L’Arca della Valle, Anita Onlus, Leal, Mondo Gatto Gruppo Volontari Onlus, Anima Equina Onlus, Con Fido nel Cuore Onlus, Diamoci la Zampa Onlus, Samu Italia Onlus, L’unione fa la forza, Amoglianimali, Voce animale, IHP.
Per aderire al mail bombing, consultare: http://www.lav.it/cosa-puoi-fare-tu/aderisci-alla-protesta
Ti potrebbe interessare anche: Ha portato un maiale in studio, la Littizzetto indagata per maltrattamenti