È ancora ricoverata nel reparto di Neurorianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, dove sabato notte è stata trasportata, in elicottero, da Trieste. Nadia Toffa, la giornalista e conduttrice delle Iene, è fuori pericolo. Dopo i primi esami sulla pagina Facebook delle Iene è stata postata una foto della giornalista che fa le con le dita il segno della vittoria e, nel post, scrive: “Ho preso una bella botta, ma tengo duro. Adesso parlo con i medici e cerchiamo di risolvere questa scocciatura. Stasera le Iene me le guardo da questo lettino, e vediamo che combinano senza di me… Torno presto.” Toffa era a Trieste, in albergo, quando nel primo pomeriggio di sabato si è sentita male all’improvviso: per questo è stata ricoverata d’urgenza nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cattinara. Da lì, in nottata, il trasferimento a Milano, nel reparto guidato dal professor Luigi Beretta. Sembra venga esclusa la possibilità che il malore sia dovuto a un aneurisma, ma al momento le notizie su quello che è successo alla giornalista Nadia Toffa non è chiaro. (Continua a leggere dopo la foto)
Il Giornale ha chiesto all’ex direttore dell’Istituto neurologico Besta di Milano, Gennaro Bussone, cosa potrebbe aver avuto la conduttrice de Le Iene . ”Si può trattare di un attacco epilettico oppure si è verificata un’emorragia cerebrale oppure un aneurisma – ha spiegato – cioè la rottura di un vaso arterioso del cervello che può creare un’emorragia cerebrale a volte fatale”. È una patologia che può colpire tutti anche se tra i giovani può essere a volte un fatto congenito”. Il dottor Bussone ha inoltre cercato di porre attenzione sulla prevenzione e su un campanello d’allarme molto importante, ovvero il mal di testa. (Continua a leggere dopo le foto)
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”Bisogna stare attenti alle improvvise cefalee, fortissime, – ha detto – che si chiamano cefalee sentinella. Quando appaiono senza preavviso è meglio farsi visitare da uno specialista senza perdere tempo”. E la tempestività ”è fondamentale. Sono situazioni che vanno immediatamente affrontate, entro le prime ore dal malore. Dinnanzi a una patologia che può portare alla morte è sempre necessaria effettuare una diagnosi precoce. Prima viene fatta e prima si hanno possibilità di intervenire o chirurgicamente o clinicamente e poter recuperare al cento per cento il paziente”.