Pomeriggio Cinque, il racconto della veggente sull’apparizione della Madonna. Torna a parlarsi sul piccolo schermo del caso della Madonna di Trevignano Romano. Tante le trasmissioni che hanno dato modo a Gisella Cardia, presunta veggente che afferma di vedere la Madonna il giorno 3 di ogni mese, di raccontare al pubblico in studio e a casa la sua testimonianza diretta. Un servizio di Pomeriggio Cinque, attraverso la messa in onda dell’ intervista telefonica con la donna, ha messo in luce un momento molto delicato vissuto negli ultimi tempi da Gisella e dal marito. Inevitabile poi per la donna tornare anche su altri argomenti dibattuti, come le donazioni da parte dei fedeli e le presunte stigmate presenti sulle sue mani e sui suoi piedi.
Il caso della Madonna di Trevignano torna anche a Pomeriggio Cinque. Gisella Cardia ha denunciato pubblicamente la situazione attuale che vive insieme al marito: “La mia vita non è più vita. Mio marito e io siamo incalzati dai giornalisti che sono sempre qui davanti casa e io non posso uscire più di casa”. Nella quotidianità della donna esisterebbero anche alcuni tentativi di aggressione: “Ho paura perché hanno provato ad aggredirci a livello fisico. Sono venuti dietro casa mia bussando e dicendo delle cose brutte, noi stiamo vivendo nel terrore. Abbiamo ricevuto anche tante lettere di minaccia”.
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Il caso della Madonna di Trevignano torna anche a Pomeriggio 5: il racconto di Gisella Cardia
Nonostante per Gisella e il marito la situazione assuma caratteri invivibili, la donna sottolinea di non avere alcuna intenzione di lasciare il paese: “Non ci penso neanche perché sono nella verità, ci sono stati momenti in cui mi sono chiesta il perché di tutto, ma poi se ci sono la Madonna e Gesù al nostro fianco allora andiamo avanti”. Poi la donna ha aggiunto: “Non vado via. Quando c’è la verità non bisogna scappare davanti a quella e io non ho nessuna voglia di fuggire”. Gisella il giorno 3 di ogni mese si reca sulla collinetta dove afferma di vedere la Madonna, e questo accadrà anche il 3 maggio: “Io andrò lì come tutti i mesi negli ultimi sette anni, non ci saranno cambiamenti. Se mi dovessero ammazzare allora diventerò una martire“.
Nel corso dell’intervista, il capitolo è stato aperto anche su due argomenti spinosi, quello delle presunte donazioni da parte dei fedeli e quello delle stigmate presenti sulle mani e sui piedi della donna. In merito alle donazioni dei fedeli di ingenti somme per ricevere in cambio un miracolo, le denunce a carico di Gisella Cardia pare stiano ricadendo anche a carico del marito Gianni Cardia. Nello studio di Mattino 5, l’investigatore privato Maurizio Cacciotti avrebbe accennato ad alcune prove che attesterebbero l’ingente somma di denaro donata per questioni religiose.
“Io vivo con il lavoro di mio marito, non abbiamo case, non abbiamo ristoranti, non abbiamo nulla. Noi abbiamo solo la fede. In questo momento mi sento una martire. Non ci siamo arricchiti perché non abbiamo mai chiesto un euro”, è la posizione di Gisella in merito all’argomento. Mentre in merito alle stigmate, la donna sottolinea di non mostrarle perché “non sono cose che si portano in televisione con leggerezza. Sono state analizzate da due medici, sono disponibile a mostrarle solo a persone competenti: non posso andare in giro con le mani nude a fare vedere ciò che ho perché sono cose che vengono da Dio e bisogna averne rispetto”.