Ve lo ricordate Alessandro Greco? Conduceva Furore, il format di successo che lo consacrò nell’olimpo dei presentatori tv e gli regalò una fama immensa salvo poi farlo cadere nell’oblio. Ebbene, per chi non ha dimenticato Greco, per i nostalgici del programma anni Novanta, tornerà presto in onda. Dove? Quando? Su Rai2 a partire dal 29 marzo 20 17. Ma le sorprese non finiscono qui perché oltre all’ex padrone di casa, ci saranno anche Gigi e Ross, due volti che proprio su quel canale si stanno facendo strada. I fantastici tre, dunque, riporteranno in auge il format che gli italiani videro per la prima volta sul piccolo schermo nel lontanissimo 16 maggio 1997. Funzionerà così: Greco sarà l’arbitro e i due ex capocomici di Made in Sud faranno invece due guardalinee. Ovviamente il programma verrà in qualche modo rivisto, non sarà proprio identico a come lo ricordiamo. Ci saranno nuovi giochi oltre a quelli storici che hanno reso Furore tanto famoso al tempo. E ovviamente ci sarà un’apertura ai social network, fondamentali anche per le trasmissioni tv al giorno d’oggi. (Continua a leggere dopo la foto)
Al di là di questo ritorno a Furore, scommettiamo che anche voi vi sarete chiesti che fine avesse fatto Alessandro Greco. Il presentatore, classe 1972, in effetti, prima di tornare nel giro negli ultimi anni con la partecipazione a Tale e Quale Show, la conduzione di Uno Mattina nello spazio Effetto Estate, per qualche tempo è rimasto lontano dal mondo della televisione. Poi nella sua vita è arrivata la radio. E infatti abbiamo ritrovato Greco su Rtl 102.5 con No problem – Viva l’Italia, accanto a Charlie Gnocchi.
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Alti e bassi, quindi, nella carriera di Alessandro Greco, che è stato scoperto da Raffaella Carrà e Sergio Japino. Una parabola anomala sostanzialmente che lo stesso conduttore ha descritto in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale. In quell’occasione ha anche raccontato uno dei momenti più emozionanti del suo Furore: ”Ricordo quando Renato Zero cantò ‘L’Impossibile Vivere’ davanti a Romina Power, che quel giorno era nella squadra femminile. La scomparsa della figlia Ylenia era una ferita aperta, si percepiva nell’aria. È stato molto toccante”, ha detto.
