È morto oggi a Roma Jannis Kounellis, il maestro dell’arte povera. Pittore e scultore greco, era nato al Pireo il 23 marzo 1936. Viveva e lavorava in Italia da quando aveva 20 anni. Arrivò nella Capitale dalla Grecia nel 1956 per studiare all’Accademia delle Belle Arti. Esordì nel 1960 allestendo, sempre a Roma, la sua prima mostra personale alla galleria “La Tartaruga”. Nel 1972 Kounellis partecipò poi per la prima volta alla Biennale di Venezia. Celebri le grandi mostre in Sud America, come quelle in Argentina (2000) e Uruguay (2001). Nel 2002, l’artista propone un’installazione di cavalli alla Whitechapel di Londra e, poco dopo, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma costruisce un enorme labirinto di lamiera lungo il quale pone, quasi fossero altrettanti approdi, gli elementi tradizionali della sua arte, come le “carboniere”, le “cotoniere”, i sacchi di iuta e i cumuli di pietre. L’artista greco aveva studiato all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Toti Scialoja e ha esordito nel 1960 allestendo sempre a Roma la sua prima mostra personale alla galleria “La Tartaruga”. (Continua a leggere dopo la foto)

Kounellis nelle sue prime opere dipingeva dei segni tipografici su sfondo chiaro. Risalgono al 1967 le prime mostre ideologicamente vicine al movimento dell’Arte Povera. Le sue installazioni divennero delle vere e proprie scenografie che occupano fisicamente la galleria e circondano lo spettatore rendendolo attore protagonista. Il coinvolgimento del pubblico diventa fondamentale per completare l’opera d’arte. Gli spazi iniziano anche a riempirsi di animali vivi. Nel 1969 l’installazione diviene vera e propria performance coi Cavalli legati alle pareti della galleria L’Attico di Fabio Sargentini. Il ruolo dell’artista è ridotto al minimo, quasi da uomo di fatica.
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Negli anni Settanta Kounellis realizza la famosa porta chiusa con delle pietre presentata per la prima volta a San Benedetto del Tronto e nel corso degli anni riproposta a Roma, Mönchengladbach, Baden-Baden, Londra, Colonia. Nel 1972 Kounellis partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Negli anni Ottanta gli animali vivi il posto a quelli imbalsamati, il fuoco diventa fuliggine. Nel 2002 ripropone l’installazione dei cavalli alla Whitechapel di Londra e, poco dopo, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma costruisce un enorme labirinto di lamiera lungo il quale pone, quasi fossero altrettanti approdi, gli elementi tradizionali della sua arte, come le “carboniere”, le “cotoniere”, i sacchi di iuta e i cumuli di pietre (“Atto unico”).
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