Nell’autunno del 2014, in un paese della provincia di Ragusa, scompare un bambino di otto anni. Si chiama Loris Stival. Dopo qualche ora il corpo senza vita del piccolo viene trovato nelle campagne circostanti. Lorys è stato ucciso. Inizia così uno dei casi di cronaca nera più controversi degli ultimi anni. Crime+Investigation (in esclusiva sul canale 119 di Sky) nello speciale Il piccolo Loris, in onda in prima visione assoluta martedì 30 ottobre alle 22, ne ripercorre le principali tragiche tappe: dalla scomparsa del bambino al ritrovamento del corpo, le indagini, il processo, e infine la clamorosa condanna della madre di Loris Stival, Veronica Panarello a trent’anni di carcere, riconfermata in Appello a luglio 2018.
In un primo tempo gli inquirenti ipotizzano si tratti di un “orco”, ma poi si scopre che il colpevole viveva sotto lo stesso tetto del bambino. Ed è sua madre Veronica. Nella ricostruzione della storia targata Crime+Investigation sono stati utilizzati materiali processuali e ci si è avvalsi dell’accesso esclusivo alle immagini e ai filmati delle forze dell’ordine: come gli scatti del ritrovamento del bambino, avvenuto lo stesso giorno, intorno alle 17, in un canalone del Vecchio Mulino dal cacciatore Orazio Fidone. (Continua a leggere dopo la foto)

“Non sapevamo chi potesse aver fatto una cosa del genere a un bambino”, ha detto Davide Stival nell’intervista in esclusiva rilasciata a Crime Investigation. ”Tutto è iniziato con la visita delle maestre di Loris a casa. Veronica ha parlato con loro delle fascette che il bambino le aveva fatto acquistare per un esperimento di scienze a scuola, ma le maestre hanno negato tutto. – ha raccontato ancora Stival – in quel momento io ho chiamato il capo della squadra mobile per riferire tutto”. A pochi giorni dal ritrovamento la mamma Veronica viene sottoposta a fermo perché la sua ricostruzione non risulta attendibile. Sono le telecamere di Santa Croce in Camerina a raccontare un’altra verità: quella mattina la Panarello non ha accompagnato il figlio a scuola. (Continua a leggere dopo la foto)

Come mostra un filmato Loris Stival esce da casa insieme alla mamma e al fratellino e pochi secondi dopo rientra nello stabile. ”Quello è Loris”, racconta Davide Stival agli inquirenti che gli mostrano il video incriminato che, di fatto, smentisce la ricostruzione fatta dalla moglie. ”Io non capivo – ha raccontato ancora il padre del bambino – ma quella sagoma l’ho riconosciuta. Per me quello era Loris. E da lì sono iniziati tutti i dubbi”. Il racconto prosegue con la ricostruzione del vice questore, che in auto insieme alla Panarello ricostruisce il percorso fatto quella mattina da Veronica. ”Quando ci ha detto ‘sono andata dritta’ (nel video, invece, si vede l’auto svolare a sinistra) lei è diventata il nostro indiziato numero uno. Tutte le telecamere hanno escluso che lei fosse andata a scuola e il fatto che lei stesse mentendo ha cambiato il mio rapporto di rapportarmi con lei”, ha spiegato ancora il Antonino Ciavola. (Continua a leggere dopo la foto)







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Nel documentario anche la ricostruzione delle indagini da parte del Vice Questore di Polizia, Antonino Ciavola e dal sostituto procuratore Marco Rota che hanno seguito in prima persona le indagini familiari, i filmati dal carcere, la prima confessione di Veronica Panarello, le foto esclusive di Loris Stival, fino alla condanna in Appello del luglio del 2018. Il documentario è stato Prodotto da Briciola.tv in collaborazione con Screept – Parole per lo schermo per A+E Networks Italia. Il regista è Nicola Prosatore, gli autori sono Alessandro Garramone e Annalisa Reggi.
Oltraggio alla memoria di Loris Stival: rubata la lapide a Santa Croce Camerina