Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

“Vanno sterminate”, caso Maria Chindamo, le frasi choc. Da due anni della donna si sono perse le tracce, ora succede questo

 

Da due anni di lei si sono perse le tracce. Maria Chindamo, una donna di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia era sparita nel nulla la mattina del 5 maggio 2016. Pochi indizi, nessuna pista. L’imprenditrice sparì nella zona di Nicotera mentre era alla guida della sua auto, sulla quale, secondo quanto è emerso dalla indagini, viaggiava da sola. La vettura della donna fu trovata col motore acceso e all’interno furono rinvenute alcune macchie di sangue, non si sa se appartenenti alla stessa Maria Chindamo o ad altre persone. Il marito dell’imprenditrice si era suicidato un anno prima della sparizione e da allora Maria Chindamo aveva assunto la gestione dell’azienda agricola di famiglia. Del caso si era occupato anche “Chi l’ha visto”, l’appello del quale era però finito nel vuoto. Adesso però spunta una nuovo particolare. A denunciare l’episodio sono, in una nota, gli avvocati Giovanna Cusumano e Nicodemo Gentile, legali dei familiari di Maria Chindamo che hanno depositato un esposto alla Procura di Palmi affinché sia valutata la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti. (Continua dopo la foto)



La figlia minore di Maria Chindamo, che si è trasferita a Palmi dopo la scomparsa della madre, secondo la ricostruzione dei legali, scrive il Messaggero, si trovava in classe e, poiché la dirigente scolastica, con apposita circolare, aveva autorizzato la visione di un film sulla figura della donna, dalle 10 alle 12, si premurava di sollecitare l’insegnante di storia perché consentisse a lei e ai compagni la visione del film. Ed è proprio in risposta alla legittima e garbata richiesta della studentessa che, in modo tanto inatteso, quanto sconcertante, il docente si lasciava andare al seguente commento ‘Le donne andrebbero tutte sterminate, non servono a nullà». (Continua dopo le foto)


{loadposition intext}

L’uomo, Vincenzo Chindamo, ha quindi avvertito la dirigente scolastica che, riferiscono i legali, «tempestivamente convocava una apposita riunione durante la quale apprendeva che la professoressa aveva confermato l’accaduto e non mostrava alcun pentimento, posto che riteneva ‘normalè affermare che ‘le donne andrebbero tutte sterminate, non servono a nulla’». «L’insegnante – concludono i legali di Maria Chindamo – è tutt’oggi in classe sebbene sia stato avviato un procedimento disciplinare all’Ufficio scolastico provinciale e sarà compito della Procura accertare la sussistenza di profili di responsabilità penale per la condotta tenuta».

Ti potrebbe interessare anche: ”Mamma! Mamma!”. Omicidio Terzigno: le parole da brividi della figlia. Mentre la madre giaceva senza vita fuori dalla scuola, ecco cosa ha detto la piccola Lisa alle maestre


Caffeina Logo Footer

Caffeina Magazine (Caffeina) è una testata giornalistica online.
Email: [email protected]

facebook instagram pinterest
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | Registrazione al Tribunale di Roma n. 45/2018 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure