La Venere di Morgantina, una meraviglia del 400 avanti Cristo, se potesse decidere dove “vivere” forse sceglierebbe la Florida. E non per questioni meteorologiche giacché è “nata” in Sicilia. La sua è una storia di assurdità burocratiche e gestionali che, non poco, mettono in cattiva luce e in condizioni di poca fruibilità una buona parte del nostro patrimonio artistico. L’opera era stata sottratta nel 1978 e venduta illegalmente al Paul Getty Museum di Malibù. La Venere è poi tornata in Italia nel 2011 dopo una lunga battaglia tra Italia e Stati Uniti. Fatto sta che oltre oceano è stata ammirata con una media di 400mila visitatori all’anno. Qui, al contrario, sarà un’impresa. Perché tra la direzione del museo di Aidone, in provincia di Enna, e il personale non corre buon sangue: monte ore dei festivi esaurito, difficoltà di assunzione e turn over. Insomma, dal rientro in Italia a godere della scultura sono stati in 21mila nei primi due anni e in 15mila nel 2013. Per Ferragosto si era rischiata addirittura la chiusura, poi scongiurata ma ripiegando su un orario ridotto rispetto a quello solito. E il futuro, dicono, sarà per nulla certo.