Mi si mostri, in tutto il mondo, un uomo che conosca e ami le nuvole meglio di me! O mi mostri una cosa al mondo più bella delle nuvole! Esse sono trastullo e conforto per gli occhi, sono grazia e dono divino, sono ira e potenza mortale. Sono tenere, delicate e mansuete come anime di neonati, sono belle, ricche e generose come angeli benefici, sono scure, ineluttabili e irreparabili come messaggeri di morte. Si librano argentee in diafani strati, veleggiano serenamente bianche con orli dorati, sostano in riposo colorate di giallo, rosso, azzurrino. Strisciano cupe e lente come assassini, s’incalzano correndo a precipizio come cavalieri furibondi, stanno sospese, meste e trasognate, in pallide levitazioni, come malinconici eremiti. Hanno le forme di isole beate e le forme di angeli benedicenti, somigliano a mani minacciose, a vele palpitanti, a cicogne migranti. Si librano tra il cielo divino e la povera Terra come belle metafore di ogni nostalgia umana, appartenendo a entrambi.
Hermann Hesse