In Indonesia sono state ritrovate le pitture rupestri più antiche al mondo. Si tratta di 12 stencil di mani umane e due ritratti raffiguranti il babirussa, una specie di cinghiale molto primitivo, ritrovati in sette diverse caverne nell’isola di Sulawesi. In realtà disegni e pitture che decoravano le grotte indonesiane erano state scoperte negli anni ‘50, ma per oltre 60 anni si è creduto che non avessero più di 10.000 anni.
Solo le recenti ricerche coordinate da Maxime Aubert, dell’università di Griffith in Australia e dal Centro di scienze archeologiche dell’università di Wollongong, e pubblicate su Nature, hanno definito l’effettiva età dei segni rupestri. Attraverso la tecnica della datazione basata sull’utilizzo dell’uranio impoverito sui depositi minerali delle grotte i ricercatori hanno fatto la sorprendente scoperta: i disegni risalgono a ben 40mila anni fa.
Si tratta dunque di reperti molto importanti, sostanzialmente contemporanei a quelli rinvenuti in Europa che finora erano ritenuti unici al mondo, e che invece testimoniano la presenza di una popolazione in grado di creare manufatti artistici molto simili e altrettanto antichi a 13.000 chilometri di distanza.