La Lettura del Corriere della Sera ha pubblicato una bella intervista di Nuccio Ordine al critico George Steiner. L’intellettuale inglese ha svelato il suo segreto per essere felice: “Ogni mattina mi capita di prendere a caso un poema o un canto di Dante dalla mia biblioteca e di tradurne due o tre versi nelle quattro lingue che conosco meglio. E non mi importa nulla se talvolta il risultato non mi convince. Questo esercizio mi dà la stessa gioia di quando in una stanza scura apriamo una finestra per far entrare la luce del sole…” D’altra parte lo stesso Steiner aveva già potuto scrivere: “Una o due terzine al giorno (nessuno può strapparci ciò che conosciamo a memoria). Per mettere alla prova la nostra inadeguatezza nei confronti dell’immensità della Commedia. Per riaffermare la realtà del fatto che nessuna lettura, per quanto autorevole o profonda, può essere completa quanto Dante, né contenere, al tempo stesso, la ricchezza di significato e musica, racchiusi spesso in un solo verso. Ma anche per vivere una forza organizzativa, un’inclusione di una disciplina formale davvero unica nella letteratura”.