Che siano falegnami sul set di un film porno, puntigliosi riparatori di macchine da scrivere, truffatori tossicodipendenti dallo sguardo pietoso, ragazzini costretti a crescere in fretta o sceneggiatori di successo finiti in un ospedale psichiatrico, i personaggi di questi otto racconti lottano per superare il trauma di un abbandono o di una violenza, per comprendere la deriva delle persone amate, per mantenere la propria umanità in un’America marginale e dolente, provinciale e uggiosa. La scrittura accurata e potente di D’Ambrosio – autore schivo e poco prolifico, ma acclamato dalla critica americana come una delle rivelazioni degli ultimi anni – li riscatta, descrivendo l’insoddisfazione personale di ciascuno come qualcosa da cui smettere di fuggire, e regalandoci un capolavoro dal fascino oscuro dal quale, come ha scritto il Seattle Times, «è quasi impossibile staccare gli occhi».
Charles D’Ambrosio
Il museo dei pesci morti
Minimum Fax 2006, 285 p.
€ 13,50