È iniziata il 27 ottobre la nuova stagione de “Il Collegio”, il reality show in onda su Rai Due prodotto da Rai e Magnolia – Banijay Group. Nel corso di questi anni il programma si è trasformato in un fenomeno di costume tra le fasce di pubblico più giovane. Anche in questa edizione, fatta di otto puntate e ambientata nel Collegio Regina Margherita di Anagni, il programma incentrato sulla scuola più severa della tv catapulterà una classe di bambini in un collegio di un’altra era.
Se la quarta edizione aveva visto i ragazzi immergersi negli anni 80, precisamente nel 1982, quando molti tra i genitori dei protagonisti frequentavano le scuole medie, quest’anno è ambientato nel 1992, l’anno di ‘Mani pulite’, della fine della Prima Repubblica e degli attentati di mafia in cui persero la vita Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. (Continua a leggere dopo la foto)
La voce narrante del programma è quella di Giancarlo Magalli, già narratore delle edizioni ambientate nel 1960,1961 e 1968, mentre il 1982 è stato narrato da Simona Ventura. Ma qual è il cachet dei collegiali? a svelarlo ci ha pensato Nicole Rossi su TikTok. La studentessa ha spiegato che quello che percepiscono gli studenti, in realtà, non è un vero e proprio cachet come quello che percepiscono i concorrenti di altri reality show, ma si tratta di un rimborso spese. (Continua a leggere dopo la foto)
“Per Il Collegio non siamo stati pagati. – ha detto – Non avrei motivo di mentirvi, perché nessun contratto mi vincola e perché il lavorare in televisione è un lavoro. Però, nel caso de Il Collegio, essendo un docu-reality, non vogliono che tu vada lì per qualche interesse economico, quindi mettono a tuo servizio solo un rimborso spese che consiste in 50 euro a settimana”. Anche la collegiale Beatrice Cossu ha confermato le parole della collega: “Molti ci chiedono se ci hanno pagato o se l’abbiamo fatto per i soldi. A dire la verità ci hanno pagato 50 euro per ogni settimana che noi rimanevamo all’interno del Collegio”. (Continua a leggere dopo la foto)
{loadposition intext}
“Alcuni di noi, quelli che hanno fatto tutto il percorso, sono rimasti 4 settimane, quindi fate 4 per 50, invece chi è uscito prima perché è stato eliminato o si è ritirato ha guadagnato di meno. Era una cifra indicativa. Noi, non essendo attori, non venivamo pagati, non avevo un compenso altro”, ha rivelato.
Fuori dal carcere: benefici per 5mila detenuti ‘grazie al Covid’