È giunta al termine la catena di polemiche e colpi di scena tragicomici che ha caratterizzato la ricerca di un’opera d’arte rappresentativa per l’Expo 2015. Diversi i no collezionati da Vittorio Sgarbi, ambasciatore delle Belle Arti di Regione Lombardia per Expo 2015 che si è visto rifiutare di volta in volta i Bronzi di Riace da Reggio Calabria, la Venere di Botticelli da Firenze, l’Ortolano di Arcimboldo da Cremona e il dipinto “Sette opere della misericordia” del Caravaggio conservato a Napoli. Finalmente il famoso critico d’arte si può dichiarare soddisfatto: “Con grande spirito civico in contrasto con l’infantile campagna campanilistica di molte amministrazioni pubbliche, il sindaco di Forlì Davide Drei e la sovrintendenza si sono detti disponibili a far esporre ad Expo 2015 la Ebe di Antonio Canova, splendida scultura del Neoclassicismo italiano”. “Il sindaco e la sovrintendenza – conclude il critico d’arte – dimostrano così, presentando quest’opera del museo San Domenico, di conoscere bene l’importanza di queste iniziative culturali all’esposizione universale proprio per il bene di tutto il Paese”. La scultura, che ritrae Ebe, divinità greca della gioventù figlia di Zeus ed Era, venne commissionata a Canova nel 1816 dalla contessa Veronica Zauli Naldi Guarini per decorare una stanza del palazzo di famiglia e in seguito venduta dagli eredi alla città di Forlì. Attualmente l’opera è conservata al Museo San Domenico di Forlì.