“Ha salutato me e mia sorella e si è ucciso”. Il dolore vissuto da Morgan per la morte del padre. Aveva appena 48 anni, era il 1988. Emozioni forti che il cantante ha di nuovo vissuto durante la puntata del serale di Amici. Il coach della squadra bianca nel talent di Maria De Filippi si è commosso, prima per la lettera di Sebastian al padre scomparso e poi con la coreografia di Vittoria, ispirata al personaggio di Ofelia nell’Amleto, mettendo in scena il suicidio. Un dolore che lui conosce molto bene, quello della perdita di un genitore e che lo ha segnato in modo profondo. Tornato a galla durante il programma. Commosso, ha ricordato la scomparsa del padre. “Mi fa male vedere un suicidio inscenato così bene, perché questa è una cosa che conosco e che mi riporta, purtroppo, a ricordi dolorosi e sensazioni che ho vissuto”. Impossibile per l’artista non lasciarsi coinvolgere. Un’esperienza che ha ancora impressa nella mente e che aveva ricordato solo di recente nel corso di un’intervista con Maurizio Costanzo. (Continua a leggere dopo le foto)
“Si è affacciato alla finestra, non l’ha mai fatto, ha salutato me e mia sorella e si è ucciso. Quando l’ho visto ho pensato, ma che sta facendo? Credo che l’abbia fatta grossa. Era depresso, ma a quei tempi non si parlava di questo”. Un pensiero, quello del genitore scomparso, che spesso gli ritorna. “Mio padre negli ultimi anni era violento. Dopo non c’è più stata quella cappa nera, quella paura. Quando lui tornava a casa, non si poteva più dire niente”. Tutto emerso dalla lettera di Sebastian. Toccante. (Continua a leggere dopo le foto)
{loadposition intext} “Tu ci sei sempre stato e voglio dirti grazie per essere stato un buon papà, nonostante tutto, vorrei avere avuto la possibilità di giocare con te a pallone. Molte volte avrei voluto dirti quello che mi è successo con gli amici o farti conoscere la mia prima morosa. Ti penso spesso, e una volta ho avuto l’impressione di sentirti davvero. Una volta ho avuto l’impressione di averti avuto vicino mentre ero sul letto. Ho pensato che fossi davvero tu. In un certo senso tu ci sei sempre stato. Nonostante non ti ho conosciuto di persona ti voglio bene papà”.
