Verissimo, il racconto toccante di fronte alle telecamere. Sempre confidenze molto intime nello studio televisivo di Silvia Toffanin. Racconti e confessioni inedite da parte dei Vip del mondo dello spettacolo che difficilmente il pubblico avrebbe modo di conoscere. E anche questa messa in onda ha concesso al pubblico un momento di forte commozione.
Ospite nello studio di Silvia Toffanin, Francesca Cavallin, volto noto della serie “Un medico in famiglia”. Una carriera che ha portato l’attrice a farsi apprezzare da tutti, ma anche un momento molto difficile che Francesca ha voluto raccontare come monito per molte altre persone a non perdere mai la speranza e la voglia di lottare.
“Il fatto di non avere un seno pronunciato per me è stato un problema, poi sono arrivate le indossatrici che proponevano un modello femminile molto alto e magro. Si è innescata una sorta di sfida con me stessa. Dovevo essere ancora più perfetta”, inizia con queste parole il racconto di Francesca Cavallin.
“Un po’ perché non mi riconoscevo nel modello mediterraneo di mia madre e mia sorella. Facevo questa dieta assurda e sono dimagrita molto, non tanto da essere ricoverata, però ho avuto dei problemi fisici: capelli diradati e il ciclo l’ho perso per nove mesi”.
L’attrice ha fatto i conti prima con l’anoressia poi con la bulimia: “Poi è arrivata la bulimia, ancora più infida, che ti dà l’illusione del potere dopo la privazione. Pensi che puoi risolvere in un altro modo dopo aver mangiato. È durata per anni, ma i miei non se ne sono accorti. Me ne sono uscita con il sostegno di persone importanti. Per due anni ho avuto una relazione con uno sportivo che mi amava per quello che ero. Piano piano mi ha coinvolta. È stato il mio angelo”.
Francesca oggi sta meglio e negli dei due suoi figli, la voglia di dare sempre amore: “Ho due figli unici e sono una mamma single. La cosa più difficile credo sia quella di dare la continuità dell’amore per la famiglia, nonostante tutto. Io ho capito che nella vita il momento di crescita è quando inizi a vedere i tuoi genitori come individui perché comprendi le loro fragilità. Vorrei far capire loro che sono un essere umano”. Parole a cui Silvia ha risposto: “Mi sono commossa”.