Si è chiusa la stagione de l’Eredità e per Flavio Insinna è arrivato il momento dell’addio: durante l’ultima puntata il conduttore è apparso commosso e provato. In attesa di sapere quale sarà il suo futuro, ancora tutto da scrivere nel balzello che ha portato a pesanti rivoluzioni in casa Rai, ha tenuto a salutare il suo pubblico. Un saluto che è arrivato a stretto giro di quello di un altro big, Tiberio Timperi che domenica 18 giugno ha salutato Unomattina con parole molto toccanti. Il giornalista, che a differenza di Insinna ha già un nuovo incarico (andrà a guidare i Fatti Vostri), era apparso commosso.
Nel dettaglio ha spiegato come: “Siamo al termine di questa stagione fortunata in termini di ascolti e critica. Termina qui questa edizione e anche per me poi, in particolare, è l’ultima dopo 26. Insomma, è diventata una sorta di seconda casa. Io vi ringrazio per averci sempre accolti, Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di essere qui e di andare anche a toccare altre corde di questa magnifica chitarra che è la Rai”.
Flavio Insinna, commosso dopo l’ultima puntata de l’Eredità
E ancora: “Ringrazio voi (il pubblico ndr) Ingrid Muccitelli e Monica Setta. E questa squadra che ritroverò sempre in questo studio per I Fatti Vostri”. A differenza di Timperi Flavio Insinna parla apertamente di famiglia quando è il momento di rivolgersi al pubblico: “Famiglia, è l’ultima puntata della stagione. Grazie, grazie, grazie a tutti. In tutte le lingue del mondo. Grazie alla famiglia de L’Eredità”.
Il pubblico in sala ha risposto con una standing ovation e un coro da stadio davanti al quale Flavio Insinna ha preso di nuovo la parola: “Signore e signori, vorrei ringraziare – è un obbligo dell’anima e del cuore – la Rai, chi mi ha voluto, Banijay, le nostre produzioni. Qui l’applauso ci sta. Grazie a tutti davvero. Voi vedete me, ma siamo mille qua”.
“È stata una cavalcata straordinaria anche questa stagione. Vorrei solo dirvi, sembra mille anni fa, i Mondiali di calcio, le puntate più corte, voi c’eravate sempre. La guerra, che c’è ancora, e voi c’eravate. Emergenze di tutti i tipi, la vostra generosità e voi ci siete stati sempre. La mia eredità siete voi, la vostra voglia di essere qua sempre, con la pioggia e col sole, ritrovarsi qua, l’appartenenza, l’amicizia, la voglia di giocare tutti insieme. La mia eredità è quella frase bellissima: ‘Flavio tu ceni a casa mia’. Voi cenate nel mio cuore, io a casa vostra. Grazie”.