La morte di Fabrizio Frizzi è stata un colpo. Il conduttore televisivo era amato dal pubblico, ma anche dai colleghi che soprattutto in quest’ultimo periodo gli sono stati vicino, manifestandogli il grandissimo affetto che avevano nei suoi riguardi. In queste ore il web è letteralmente esploso e in tanti, tantissimi, hanno voluto lanciare un messaggio, un ricordo per onorare la memoria del professionista, ma soprattutto dell’uomo. Tra le centinaia di ricordi di Fabrizio Frizzi nel giorno della sua morte, firmati da colleghi, amici e semplici telespettatori, uno dei più dolorosi e commoventi è quello di Giancarlo Magalli. I due sono stati colleghi in Rai e amici per tantissimi anni per tanti anni e insieme ne hanno condivise tante. Frizzi come è stato detto in queste ore è morto a causa di un’emorragia cerebrale. Come ricordiamo il 23 ottobre scorso il presentatore è stato colpito da un’ischemia poco prima di una puntata dell’eredità. A lungo si è parlato delle sue condizioni di salute, sulle quali è stato mantenuto il più stretto riserbo. Lo stesso Fabrizio ha affrontato la questione senza mai negare le difficoltà delle terapie. (continua dopo la foto)
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Un periodo molto problematico per Frizzi che ha anche parlato della riabilitazione, i “momenti di sconforto”, senza dimenticare l’autoironia: “Non esco molto, ho sempre bisogno del restauro”, aveva detto. Ma si era mostrato anche molto coraggioso: “Lotto con un leone per vedere mia figlia crescere” e ancora “la vita è meravigliosa”. Ma sebbene lui stesso si sia sempre mostrato pieno di forza, oggi Giancarlo Magalli svela i lati del calvario degli ultimi mesi dell’amico che Frizzi ha sempre voluto tenere nascosti, più per non dare un dolore agli amici che per pudore. Anche in questo esce fuori prepotentemente la grande umanità dell’uomo per il quale tutta Italia ha avuto sempre grande stima e affetto. (continua dopo le foto)
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Magalli nel post che ha scritto su Facebook parla di una battaglia disperata: prima l’ischemia, poi l’emorragia cerebrale e in mezzo, mesi di fatica fisica e psicologica. “Sapevamo che stava male – scrive Magalli -. Sapevamo che non voleva che se ne parlasse per paura di dover smettere di lavorare ed abbiamo tutti rispettato questo suo desiderio, la Rai per prima. Sapevamo anche che la sua paura più grande non era andarsene, ma il pensiero di lasciare sole Carlotta e Stella, le sue ragazze”. “Nell’ultimo messaggio che ci siamo scambiati qualche settimana – conclude Magalli – fa mi scriveva: La terapia c’è e la sto facendo. Non sarà facile, ma spero di portare a casa la pellaccia. Era riuscito ad infilare un sorriso anche in una comunicazione drammatica come quella. Ed è proprio quel sorriso che non ci abbandonerà mai. E per ogni sorriso che lui ha regalato a noi gli saremo grati. Sempre”.
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