Sorrisi di plastica, sguardi sempre più artefatti, zigomi altissimi e labbra simili a canotti, neanche la traccia di una ruga anche a sessant’anni. Insomma, il chirurgo plastico riesce a donare l’eterna giovinezza a chi sceglie di sborsare qualche migliaio di euro, ma ne vale la pena? Non sempre. Ci sono casi in cui il chirurgo plastico riesce a creare dei veri e propri abusi. Tra le vip italiane rifatte spicca Loredana Bertè. Sorella minore di Mia Martini, è da molti considerata una delle più importanti cantanti italiane. Dotata di una forte personalità vocale e di un indiscusso talento interpretativo ha attraversato circa 40 anni di carriera alternando grandi successi e importanti collaborazioni, a momenti più difficili, in cui ha prevalso la sua fragilità caratteriale di donna dalle vicissitudini spesso tormentate, talvolta sfociate in provocazioni e polemiche. Da giovane era di una bellezza sconvolgente, anche senza ricorrere a grandi artefici. D’altra parte non ne aveva granché bisogno. (Continua a leggere dopo la foto)

Madre natura le aveva donato, oltre un grande talento ed una presenza scenica che, a tutt’oggi non hanno rivali, anche di un corpo e di un viso che hanno fatto girare la testa a molti di loro. Era prima di quel tragico maggio 1995 in cui la sorella maggiore Mia Martini si tolse la vita, e gettò la Bertè nello sconforto. Erano ancora i favolosi anni 80, e Loredana era ambiziosa come nessuna già dal ’75, quando tutti avevano nella testa l’intramontabile ritornello Sei bellissima. Poi è arrivata la depressione e la chirurgia estetica. Loredana è ricorsa più volte al ”ritocchino” e nel corso degli anni ha stravolto il suo volto. E adesso ne paga le conseguenze. Guardate che differenza. (Continua a leggere dopo le foto)



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Recentemente la cantante ha raccontato alcuni retroscena della sua vita che hanno lasciato senza parole i suoi fa. “Sono stata violentata a 17 anni – ha Loredana Bertè -. Noi del gruppo facevamo le serate. Eravamo a Torino in un locale da un mese. Io ero l’unica vergine del gruppo. C’era questo signore molto gentile, mi mandava sempre i fiori in camerino. Le mie amiche dicevano di andarci e dopo un continuo fare così, ho ceduto. Mi viene a prendere con la sua Ferrari, ma invece di portarmi a casa sua, mi porta in un bilocale fuori Torino. Come chiude la porta a chiave mi prende un colpo”. “Appena ha chiuso la porta mi ha preso a calci e a pugni. – ha spiegato – Mi ha violentata. Mi ha strappato tutti i vestiti. Non so con quale forza sono uscita da quella casa e mi sono buttata in strada. Ero tutta piena di sangue e mi hanno portato in ospedale. Questa è stata la mia prima volta. Dopo questa esperienza non ho voluto vedere uomini per 3 anni”.