Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014) è stata una poetessa, traduttrice e aforista italiana. Nel 1954 esordì con la raccolta di liriche “Le acque del sabato“, segnalandosi per le suggestioni ermetiche e per le soluzioni avanguardistiche associate all’elegante classicità delle immagini e all’impeccabile versificazione. In questa poesia celebra la sacralità della passione: l’amante diventa una maestosa cattedrale, un immenso mare che la avvolge in un abbraccio totalizzante.
Entro in questo amore come in una cattedrale
di Maria Luisa Spaziani
Entro in questo amore come in una cattedrale,
come in un ventre oscuro di balena.
Mi risucchia un’eco di mare, e dalle grandi volte
scende un corale antico che è fuso alla mia voce.
Tu, scelto a caso dalla sorte, ora sei l’unico,
il padre, il figlio, l’angelo e il demonio.
Mi immergo a fondo in te, il più essenziale abbraccio,
e le tue labbra restano evanescenti sogni.
Prima di entrare nella grande navata,
vivevo lieta, ero contenta di poco.
Ma il tuo fascio di luce, come un’immensa spada,
relega nel nulla tutto quanto non sei.