Oggi sui giornale, ma anche in tv, non si parla d’altro. Ed è giusto che sia così: l’argomento naturalmente la tragedia della funivia Stresa Mottarone. E tra i tanti programmi della televisione italiana che ne parlano, anche Storie italiane dedica buona parte della mattinata alla strage. Tra gli ospiti di Eleonora Daniele su Rai2 c’è anche Enrica Bonaccorti, che poco dopo scoppia a piangere in diretta.
Poco prima la regia di Storie Italiane aveva mandato in onda le immagini del tragico incidente della cabina precipitata a terra da 20 metri, a causa della rottura di un cavo trainante: 14 dei 15 passeggeri sono morti. Come sappiamo fin troppo bene è sopravvissuto solo un bimbo di 5 anni, ricoverato in ospedale e rimasto praticamente senza famiglia. A questo punto Eleonora Daniele ha detto a Enrica Bonaccorti: “Enrica stai male? Che succede?”, chiede una preoccupata Daniele, come se ci fosse altro su cui disperarsi. “Non avevo ancora mai visto le foto delle vittime.
Già ieri appena ho saputo la notizia dell’incidente ho avuto una reazione molto forte”, ha spiegato quasi scusandoci la conduttrice. “È la prima volta che vedo le immagini di queste persone che non ci sono più”, ha proseguito balbettando Enrica Bonaccorti, visibilmente commossa. “Ti capiamo…”, ha replicato la Daniele.
“In questo momento sono tante le cose che vorrei dire, ma forse è meglio se non dico nulla”, ha concluso Enrica Bonaccorti con le lacrime agli occhi. Naturalmente a Storie Italiane si è parlato anche dell’argomento del mese: ovvero la scomparsa di Denise Pipitone, la bimba di 4 anni sparita a Mazara del Vallo l’1 settembre 2004, con nuovi imprevedibili sviluppi giudiziari quasi 7 anni dopo.
Ma solo io ho percepito che la #Daniele fosse disturbata dalla commozione in diretta della Bonaccorti? #storieitaliane
— Lorena Pilati (@lorypil66) May 24, 2021
“Ero convinta che questo caso servisse più alla televisione che alla famiglia di Denise – ammette Enrica Bonaccorti -, non mi aspettavo che tutto il clamore mediatico portasse a nuovi sviluppi”, ha concluso riferendosi alla possibile iscrizione nel registro degli indagati (ancora non confermata dalla Procura di Marsala) di Anna Corona e Giuseppe Dalla Chiave.
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