Emilio Fede non ci sta a essere scaricato in quel modo da Mediaset. Insomma, dopo anni e anni di servizio, sempre fedele alla linea editoriale spesso “eccessiva”, il licenziamento non lo vuole accettare. “Illecito” perché “è evidente la finalità ritorsiva della decisione”. Con questa motivazione l’ex direttore del Tg4 ha fatto ricorso al tribunale di Milano per chiedere all’azienda di Berlusconi il reintegro nonché il pagamento di 8 milioni e 441mila euro come risarcimento. Fede va alla guerra, dunque, dimenticando (parole sue) quel grande affetto e quella amicizia enorme che lo legava all’ex presidente del consiglio. I suoi avvocati, stando a indiscrezioni del Messaggero, scrivono che Emilio Fede “si è trovato in mezzo alla strada dalla sera alla mattina e non ha potuto nemmeno recuperare i suoi effetti personali inscatolati e depositati in un garage presso la sua abitazione” e “gli è stato intimato verbalmente di non avvicinarsi o varcare i confini dell’azienda”.
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Del suo licenziamento si era parlato diverse settimane fa: in un colpo solo Fede si è trovato senza stipendio (27mila euro netti al mese), senza auto, autista, segretaria e casa a Segrate dove abitava da 25 anni con bollette pagate, e senza check up gratuito all’ospedale San Raffaele. Dalla sua, però, l’azienda ha una motivazione solida a sostegno del licenziamento: Fede, difatti, è indagato per associazione a delinquere a scopo di diffamazione per il presunto ricatto nei confronti dei vertici Mediaset per in falso fotomontaggio a luci rosse. Elementi che rendono “impossibile la prosecuzione del rapporto di collaborazione coordinata e continuativa in essere”.
Emilio Fede licenziato da Mediaset? La consulenza da 27mila euro al mese
Fotomontaggi hard con i vertici Mediaset, indagato Emilio Fede
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