Mancano pochi giorni poi Eleonora Daniele sarà mamma. Una gravidanza molto particolare la sua, nel pieno dell’emergenza coronavirus. Una gravidanza che non ha convinto Eleonora Daniele a mollare il timone di ‘Storie Italiane’, il programma che più di ogni altro l’ha fatta conoscere al grande pubblico. Adesso però, nella testa di Eleonora Daniele non c’è più spazio per il lavoro, totalmente concentrata sul lieto evento.
A quanto riportano gli amici, e come si può vedere anche sulla pagina social, Eleonora Daniele è al settimo cielo. C’è però un grande desiderio che non sa se riuscirà a realizzare. Le piacerebbe che i suoi parenti, che vivono a Padova, possano raggiungere Roma per vedere la bambina, che si chiamerà Carlotta (come sua nonna), subito dopo il lieto evento. A causa della pandemia non si hanno ancora certezze sulla possibilità di spostamenti tra le regioni italiane (Eleonora vive a Roma, nel Lazio), ma la speranza che questo sarà possibile c’è. Continua dopo la foto
“Il battesimo lo celebreremo verso ottobre, speriamo senza mascherine. Come spero che la mia famiglia, che è di Padova, possa venire a Roma per il parto. Sarebbe bellissimo”, ha fatto sapere al settimanale ‘Intimità’. Eleonora Daniele ha chiesto alla conterranea Mara Venier di fare da madrina al battesimo. Ecco perché: “Con Mara, che è veneta come me, ho condiviso gioie e dolori, lacrime e sorrisi”. Continua dopo la foto
Poi Eleonora Daniele riprende: “Con lei mi sono confidata quando è scomparso mio fratello Luigi, che soffriva di una grave forma di autismo, ma ho anche condiviso la felicità per l’arrivo di Carlotta. L’ho sempre sentita molto vicina. Ecco perché mi è venuto spontaneo chiederle di fare la madrina”. Continua dopo la foto
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Parlando del suo ruolo di mamma Eleonora Daniele ha poi spiegato di non voler essere un genitore troppo accomodante, per il bene di sua figlia: “Penso che viziare un figlio non sia un bene. L’amore di una madre deve esprimersi non concedendogli tutto ma dandogli il giusto coraggio per affrontare le battaglie. Non credo neanche nella mamma amica, credo invece nella figura del genitore come guida autorevole”.
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