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“Regia, togliete tutto: devo fare un avviso importante”. Eleonora Daniele blocca la sigla

Eleonora Daniele, dopo lo stop di nuovo in onda con Storie Italiane. La trasmissione di Rai1 si è presa infatti un giorno di pausa per lasciare spazio a una puntata speciale di A Sua Immagine dedicata alla festa di San Francesco d’Assisi, che ha portato anche a una drastica riduzione di Unomattina. Ma giovedì 5 ottobre 2023, riecco la conduttrice pronta ad accogliere gli ospiti e affrontare gli argomenti di cronaca del momento nel suo studio.

La nuova puntata di Storie Italiane è stata dedicata in gran parte, ancora una volta, alla questione legata all’eredità di Gina Lollobrigida e processo Andrea Piazzolla, ma non sono mancati gli aggiornamenti sulla strage di Mestre, l’incidente che ha mietuto 21 vittime nella serata di martedì scorso quando un pullman con a bordo gli ospiti di un camping è precipitato dal cavalcavia. Alla fine una lunga intervista ad Alda D’Eusanio, che ha parlato dell’incidente avuto circa dieci anni fa.

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Eleonora Daniele blocca la regia: “Devo dire una cosa importante”

Alda D’Eusanio ha quindi chiuso la puntata di giovedì e come di consueto, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito da parte della padrona di casa, che ha raggiunto il centro dello studio, è partita la sigla. Ma è stato a quel punto, pochi istanti dopo che era partito il brano “Storie di tutti i giorni” di Riccardo Fogli, Eleonora Daniele ha bloccato la regia.

Chiedo alla regia di togliere la sigla, grazie, devo fare un ricordo importante – ha detto la conduttrice di Storie Italiane riprendendo quindi la parola – Nella giornata di oggi si celebra il ricordo di Norma Cossetto”. “Norma era una giovane studentessa istriana. E’ stata torturata, violentata e gettata poi in una foiba: è successo nel 1943”, ha spiegato.

“La sua è una storia emblematica delle sofferenze e dei drammi vissuti dalle donne dell’Istria e della Venezia Giulia dal 1943 al 1945”, ha proseguito Eleonora Daniele aggiungendo che “moltissime donne in quegli anni sono state catturate al posto dei loro congiunti, usate come ostaggi o per scontare vendette personali”. “Si è scritto che Norma Cossetto è stata una tra le milioni di vittime della guerra, proprio per questo è giusto parlarne e ricordarla”, la conclusione.


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