«Tuo figlio è la bocca della verità. Solo che parla sempre a sproposito, mettendoti perennemente in imbarazzo. Per strada, al supermercato, dalla parrucchiera, in chiesa. Ovunque. E le udienze si trasformano ogni volta nella via crucis dei rimproveri delle maestre. Ma siamo sicuri che quello sbagliato sia lui? È pieno di energie e voglia di fare. Forse vale la pena mettere da parte l’idea del figlio perfettino e imparare a divertirsi insieme. Figli imperfetti con mamme imperfette. Ma felici».
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È questo il concetto alla base del libro Nati sotto il segno del cavolo. Manuale di sopravvivenza per mamme che si sentono sbagliate scritto dalla giornalista Irene Vella insieme a Roberta Giovinazzo ed edito da Novecento. Un manuale che tenta con ironia di fornire una serie di dritte per andare tutti d’accordo. E non impazzire. Perché ogni mamma imperfetta ha un figlio imperfetto. Questo accade da che mondo è mondo. E va bene così. Per convincervi, forse, ecco tre regole che trovate pure nel libro:
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1) Hai problemi con i vicini? È questo il momento migliore per sguinzagliare tuo figlio che dirà loro tutta la verità. Senza manco un giro di parole. Vedi che il dono della sintesi ce l’ha? E gli tornerà utile quando dovrà fare i riassunti per compito. E non stresserà te che avrai tutto il tempo per metterti lo smalto (ovviamente questo potrebbe accadere nel mondo perfetto);
2) Credi che vostro figlio sia il più scalmanato del pianeta? È falso. Prova a invitare un paio di suoi amichetti il pomeriggio e sentirai la nostalgia di quando era solo.
3) Vuoi che ti dica la verità e si faccia un’idea propria sul mondo. Lo hai cresciuto così, da sempre. Ora perché ti lagni se decide di non mangiare il minestrone? E se dice no è no? Il mostro lo hai creato tu. E adesso te lo tieni.