Per la generazione anni ’80 è stato un vero mito. Lui, Paolo Villaggio, volto e voce del ragionier Ugo Fantozzi. Un maschera comica che svelava drammaticamente i vizi e le sofferenze dell’Italia del post boom economico. Un simbolo, dimenticato al apri da tanti altri, su cui ora riaccende la luce la figlia Elisabetta che, all’indomani della notte dei David che ha visto consacrata la stella di Stefano Accorsi, alla sua seconda statuetta, lancia una grido. Un grido che è un sfogo che risuona forte. “Il cinema italiano lo ha abbandonato” ha scritto postando una foto su Facebook ha puntato il dito contro il mondo del cinema di casa nostra . “Non starà al meglio, certo. Ma il cinema italiano lo ha abbandonato invece mio padre c’è”, ha scritto la figlia di Villaggio sui social. Eppure Paolo Villaggio non è certo una meteora nel cinema italiano. Il suo ultimo film, “Tutto tutto niente niente”, risale al 2012. Poi l’ultima apparizione in tv con “Quelli che il calcio” come inviato nel 2015. (Continua dopo la foto)
Alla mostra del cinema di Venezia del 1992 il più grande riconoscimento con il Leone d’Oro alla carriera. Poi Villaggio ha ricevuto il Pardo d’onore alla carriera al Festival del cinema di Locarno del 200 e ha ricevuto anche il David di Donatello alla carriera nel 2009. I premi descrivono bene la carriera di questo attore che da anni manca ormai dal grande schermo. Negli ultimi anni ha avuto qualche problema di salute e così la figlia sottolinea nel suo post con quel “non starà al meglio” le condizioni dell’attore. (Continua dopo la foto)

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A teatro Villaggio non ha però perso quell’ironia unita al cinismo che lo ha sempre contraddistinto. Il titolo del suo ultimo show del 2016 è “Mi piacerebbe tanto andare al mio funerale”…
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