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“Ecco che mi succede da quando mio marito è morto”. Loretta Goggi a cuore aperto e il pensiero vola verso lui, Gianni Brezza, il suo compagno di vita. Un dramma terribile

Loretta Goggi parla del suo libro Mille donne in me e racconta la vita privata, le gioie e soprattutto i dolori da quando è morto il suo amato marito Gianni Brezza, scomparso nel 2011. I due si sono conosciuti nel 1979 e, dopo ben 29 anni di convivenza, si sono sposati nel 2008: un amore distrutto dalla morte di lui. “Dopo la morte di Gianni ero un’ameba, non facevo più niente. Innanzitutto devo dire grazie a mia sorella Daniela, che mi ha detto Ho bisogno di te. Da allora ho ricominciato a viaggiare. Poi è arrivato Carlo Conti, una persona delicata cui devo tanto”. Intervistata da Tv Sorrisi e canzoni per promuovere il suo libro, Mille donne in me, ha commentato i suoi progetti per le vacanze estive. “Forse andrò in Salento, – ha raccontato la Goggi – una terra che ho scoperto e amato in barca con mio marito. Oppure in Sardegna. Non lo so ancora, cerco un posto bello ma non affollato. L’estate è mia: con la mia cellulite, con le mie rughe. Non posso fare il bagno vestita come le donne indiane per evitare le foto”. (Continua a leggere dopo la foto)


Ma è il dolore ad accompagnare Loretta Goggi ogni giorno della sua vita. E il ricordo di quando era con lei. “Da quando non c’è più Gianni (Brezza, scomparso nel 2011, ndr.) non ci ho più rimesso piede. Ho ricordi bellissimi: il silenzio, le notti con la luna e le stelle, l’eterno movimento del mare, che cambia forma, colore, ‘atteggiamento’ a seconda del vento, del fondale, del paesaggio che si riflette sulla superficie… ma Gianni era il mio capitano, io il suo ‘mozzo’: ora non avrebbe più senso”. E ancora: “Lavavo, cucinavo e facevo la spesa. In realtà sapevo anche fare il punto nave, tracciare la rotta e avrei potuto prendere la patente nautica ma non l’ho fatto a causa del sestante, uno strumento che serve a calcolare la posizione su una mappa, che io non riuscivo proprio a usare”. (Continua a leggere dopo le foto)

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“Poi hanno inventato il Gps e adesso non lo utilizza più nessuno. In realtà la cosa più difficile da imparare è stata tenere il timone. Se il vento non era forte portavo la barca anch’io. Per il resto Gianni non voleva niente di tecnologico, e allora ero io che con forza e tanto olio di gomito tiravo, avvolgevo, giravo… Vacanze faticose, ma mi piacevano. Abbiamo visitato posti bellissimi e incontrato persone meravigliose. Ancora oggi i miei amici sono quelli che ho conosciuto per mare”.

“Ammazzarsi di pi…” da oggi non è più un modo di dire. Lui, 16enne, purtroppo, ci è morto davvero. Quante volte consecutive lo aveva fatto? Avrete difficoltà a crederci…


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