Myrta Merlino travolta dalle critiche dopo l’ultima puntata di Pomeriggio 5. La conduttrice ma anche il suo team di lavoro sono finiti nel mirino per la scelta di mandare in onda l’intervista-confessione di Lorenzo Carbone, il 50enne di Spezzano di Fiorano che ha confessato davanti alle telecamere di aver ucciso la madre, Loretta Levrini.
Non solo il pubblico, anche molti colleghi hanno criticato duramente sui social su quello che è stato mostrato in diretta su Canale 5. In particolare sui social in molti stanno condannando la decisione di trasmettere un’intervista a un uomo “in evidente stato confusionale” mentre ammette di aver commesso un omicidio.
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Myrta Merlino travolta dalle polemiche: “Gravissimo”
Tra i tanti commenti, anche quello di Gaia Tortora vice direttrice del Tg di La7. “Quello che è accaduto oggi a Pomeriggio5 è gravissimo. Non è questo il nostro mestiere. Stracciato il codice deontologico stiamo toccando il fondo”. Con questo commento la giornalista ha detto la sua sulla puntata di Pomeriggio5 che ha trasmesso l’intervista a Lorenzo Carbone.
Non solo. Ha poi “repostato” un altro commento sul suo profilo, quello di Ermes Antonucci. Il giornalista de Il Foglio scrive: “Un programma Mediaset ha mandato in onda un’intervista a un uomo in evidente stato confusionale, tornato a casa dopo essere sparito una notte, che confessa l’omicidio della madre, malata di demenza. Ma che bisogno c’era?”.
Donna uccisa in casa a Spezzano di Fiorano
— Pomeriggio 5 (@pomeriggio5) September 23, 2024
Il figlio confessa davanti alle telecamere di #Pomeriggio5 pic.twitter.com/3pqhKjfQsy
Quello che è accaduto oggi a Pomeriggio5 è gravissimo. Non è questo il nostro mestiere. Stracciato il codice deontologico stiamo toccando il fondo.
— Gaia Tortora🐦 (@gaiatortora) September 23, 2024
“È ormai passata la regola che tutto possa essere scritto e trasmesso, senza che nessuno si ponga mai un problema non dico deontologico (figuriamoci), ma persino umano? Il circo mediatico ha toccato un suo nuovo punto più basso”.
Myrta Merlino ha poi risposto alla polemica sulle pagine de Il Messaggero: “L’azienda mi ha dato ragione. Deontologicamente la notizia vince sempre. E noi l’abbiamo data, con sobrietà e rigore”. E aggiunto che prima di mandare in onda il servizio il suo inviato “ha avuto la prontezza di chiamare i carabinieri, se non li avesse chiamati non avremmo mai mandato in onda il servizio”.