“Per me la tristezza non esiste” disse una volta. Ma ora, pure per Franca Valeri, donna dai mille volti che ha segnato la storia del cinema e del teatro italiano è arrivato il momento di farci i conti. C’entra la sua vita, c’entra il teatro, e quel mondo che a 95 anni le viene precluso. E lei, Franca, non riesce a digerirlo. ” Mi annoio moltissimo. Sono qui a casa e non nella mia casa naturale, il teatro. Non recito e non capisco nemmeno il perché – dice in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi – Avrei tutte le qualità per farlo. Mi stupisco io stessa dell’amore del pubblico: per strada la gente mi abbraccia e mi ringrazia. Vorrei ripagare questo affetto continuando a lavorare. Non voglio parlare della mia carriera ma del futuro”.
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Parole importanti, di stimolo, ancora di più se pronunciate alla soglie del secolo di vita. Parole che lasciano ben intendere la professionalità e lo spessore culturale di un’artista che ancora non si sente arrivata a differenza, ed il paragone viene naturale, di tanti giovani attori freschi di scuola.
Nel corso delle lunga intervista (che ha accettato purché non si parlasse del suo passato), La Valeri poi, si lascia andare ad altre considerazioni e lancia un’accorato appello al ministro Franceschini perché riapra il teatro Valle “Con il passare del tempo, questa esperienza si è trasformata, era diventata insostenibile, sembrava di proprietà degli occupanti… Dopo che gli occupanti si sono rassegnati ad andarsene, però, nessuno ne ha più parlato.E rivolgo un accorato appello al ministro affinché se ne occupi con premura e serietà”. Su il sipario.
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