Un’altra scommessa di Caffeina è partita. Ecco il teatro. La Fondazione rialza il sipario del San Leonardo, la storica struttura di via Cavour a Viterbo, chiusa ormai da troppo tempo. In pieno stile Caffeina, gli stessi lavori, attualmente in corso, sono diventati loro stessi protagonisti di una serata speciale. Sul palcoscenico, performance con le impalcature a fare da scenografia e in tanti a raccontare la città e il teatro. Attori per caso mescolati a professionisti. Massimo Mecarini, Stefano Scatena, Andrea De Simone, Giacomo Barelli, Maria Rita De Alexandris, Andrea Baffo e Filippo Rossi, Guglielmo Ascenzi, Luca Marcoccia, Carlo Rovelli, Paolo Moricoli, Giorgio Renzetti, Raffaello Fusaro, Rita Giorgi, Laura Belli, Giorgio Nisini, Marcello Mariani e Annalisa Canfora, direttrice artistica. Con loro tanti altri per dare voce a una nuova avventura appena iniziata. Un anticipo di quello che sarà il Teatro Caffeina, un’occasione per raccogliere fondi da destinare alla riapertura. Sala piena per l’occasione, ma chi vuol dare il proprio contributo può farlo in qualsiasi momento, scrivendo ad: [email protected]. (Continua a leggere dopo la foto)
C’è tanto da fare e molto da scrivere. Il Teatro Caffeina non sarà solo teatro. Spettacoli, ma anche film, reading letterari, bookshop e una caffetteria. Teatro di nome, una piazza nei fatti. Luogo d’incontro e di scambio, di confronto e di crescita. Si lavora per arrivare a concludere gli interventi entro giugno e aprire in occasione del Festival. Intanto, l’happening è stato un incoraggiante inizio. C’è interesse. E tanta curiosità per una storia la cui trama Caffeina la vuole scrivere insieme alla città. (Continua a leggere dopo le foto)

{loadposition intext} “Siamo una macchina da guerra contro l’insufficienza e non moriremo mai”. Una delle citazioni lette nel corso dello spettacolo è anche una promessa. Teatro Caffeina: “L’ultima follia”, l’ha definita così il presidente della Fondazione Andrea Baffo. Una follia lucida, uno spazio da vivere, dove i protagonisti non sono quelli sul palcoscenico, ma chiunque vorrà entrare, sedersi in sala, leggere un libro, fare quattro chiacchiere, ritrovarsi. Sarà uno spettacolo.