Lutto nel mondo del giornalismo italiano, è morto Bruno Pizzul, storica voce del giornalismo sportivo italiano. Nato a Udine l’8 marzo del 1938, Pizzul fu assunto in Rai nel 1969 e l’anno seguente commentò la sua prima partita (Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia).
Storica voce dello sport italiano, Bruno Pizzul è stato telecronista dalla Coppa del Mondo del 1986 è voce delle partite della Nazionale e delle gare degli Azzurri in occasione di cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei, congedandosi nell’agosto 2002 con la partita Italia-Slovenia finita 0-1.

Lutto nel giornalismo italiano, morto Bruno Pizzul
Ha raccontato i Mondiali da Messico 1970 a Corea 2002, gli Europei dal 1972 al 2000, le coppe internazionali degli anni Settanta, Ottanta, Novanta e inizio Duemila. Alle telecronache ha affiancato anche la conduzione di Domenica Sprint e poi della Domenica Sportiva.

La sobrietà era il suo marchio di fabbrica. In una recente intervista aveva detto: “I telecronisti di oggi sono bravi, ma parlano troppo”. Pizzul non amava i toni concitati sia nelle cronache – anche a due voci, di cui è stato pioniere – sia nelle analisi.


Pizzul è sposato da molti anni con Maria. Dalla loro unione sono nati 3 figli: Fabio che, oltre a ricoprire il ruolo di docente al Master di Giornalismo presso l’Università Cattolica di Milano, è un giornalista ed ex consigliere regionale della Lombardia, Silvia, Insegnante di matematica e scienze a Milano, e Anna, assistente sociale.