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“Non ce l’ha fatta”. Lutto per il presidente Sergio Mattarella. Se n’è andata prematuramente dopo aver lottato con coraggio contro il male. Nota a tutti per la sua bravura e competenza: il dolore dell’Italia intera

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Un bruttissimo lutto per il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È morta infatti a Roma, giovanissima, a 54 anni, dopo lunga malattia, la storica dell’arte Lea Mattarella. Curatrice di diverse mostre d’arte e docente all’Accademia di Belle Arti, era nipote del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che dopo il tradizionale discorso di fine anno ha ricevuto dunque la tragica notizia. Lea era figlia di Antonino Mattarella, fratello del Capo dello Stato. Ricordiamo che l’altro fratello di Sergio Mattarella, Santi, fu ucciso dalla mafia. A uccidere Lea Mattarella è stata invece una lunga malattia. Sapeva di essere malata da tempo, tuttavia lo stato di degenza non le ha impedito di occuparsi, fino alla fine, della sua grandissima passione, la storia dell’arte. L’ultimo contributo di Lea Mattarella, prima di morire, la settimana scorsa con un articolo su Robinson, inserto culturale de La Repubblica, di cui era una collaboratrice. (Continua a leggere dopo la foto)


Docente all’Accademia di Belle Arti di Roma (e prima a Palermo, Macerata, L’Aquila, Milano, Torino e Napoli), collaboratrice di Stampa e Repubblica (domenica è apparso il suo ultimo articolo), curatrice di innumerevoli mostre di successo, era stata insieme a Miriam Mafai l’artefice dell’esposizione del 2011 al Vittoriano di Roma “Le donne che hanno fatto l’Italia” per il 150° anniversario dell’Unità. Lascia il compagno Giangiotto Borrelli e la figlia Ottavia. I funerali della apprezzatissima storica dell’arte sono fissati per mercoledì 3 gennaio, a mezzogiorno, nella Chiesa degli Artisti di Roma, città nella quale aveva scelto di vivere, con il compagno Giangiotto Borrelli, storico dell’arte, e l’amata figlia Ottavia. (Continua a leggere dopo le foto)

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In questa giornata nera per il mondo della cultura e del giornalismo italiano, è morto anche Albino Longhi. Giornalista, dal 1969 in Rai, storico direttore del Tg1, era nato a Mantova nel 1929. Aveva diretto la testata della rete ammiraglia per due volte, dal 1982 al 1987 e poi per un breve periodo nel 1993. “Un professionista straordinario con una umanità, lucidità e senso della notizia fuori dal comune. Albino Longhi è stato un pezzo importante della storia Rai e per questo ci stringiamo alla famiglia in un momento di dolore”. Queste le parole della presidente della Rai Monica Maggioni e del direttore generale Mario Orfeo. “Albino Longhi nel corso della sua lunga carriera giornalistica, che l’ha portato più volte a dirigere il Tg1, ha lasciato un segno e accompagnato il cammino di tanti colleghi che hanno avuto l’occasione di poter lavorare al suo fianco. La sua scomparsa riempie di dolore ma in questo momento ciò che vogliamo ricordare è la grande lezione di giornalismo che ci ha lasciato, la libertà che ha sempre professato ed esercitato nella professione, e quella umanità e quel tatto che gli hanno sempre consentito di gestire al meglio situazioni complicate”.

 

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