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“È falso, questa è diffamazione”. Botte da orbi in Rai. Roberto Benigni come non si era mai visto: arrabbiato e pieno di rancore. Non lo manda di certo a dire il comico toscano che decide di querelare tutti. Cosa è successo

 

Roberto Benigni sotto accusa. Il noto attore toscano e premio Oscar per “La vita è bella”, messo alla gogna mediatica da Report che durante l’ultima puntata descrive il comico come uno sperperatore di fondi pubblici. Ma partiamo con ordine, la lente d’ingrandimento viene posizionata sul flop del progetto di Benigni di trasformare gli studi umbri di Papigno, vicino a Terni, dove sono stati realizzati alcuni suoi celebri film come La vita è bella e Pinocchio. Secondo la trasmissione, nelle intenzioni di Benigni questi studios avrebbero dovuto far concorrenza a Cinecittà: sempre secondo la trasmissione, però, molti investimenti statali sarebbero andati persi in questo progetto. Ed ecco quindi arrivare la denuncia dei legali del comico agli studi Rai: “Nell’interesse dei sigg.ri Nicoletta Braschi e Roberto Benigni, sia in proprio che quali soci di Melampo Cinematografica S.r.l., comunico di aver ricevuto mandato di sporgere querela presso la Procura della Repubblica di Roma nei confronti dei dott.ri Giorgio Mottola e Sigfrido Ranucci, nonché di chiunque altro abbia con loro concorso o cooperato, in relazione alle notizie false e gravemente diffamatorie diffuse nel corso della puntata del 17 aprile 2017 della trasmissione Report”. Lo riferisce, in una nota, l’avvocato Michele Gentiloni Silveri. (Continua dopo la foto)


“Quello che contestiamo – spiegano i legali del Premio Oscar – è che l’operazione imprenditoriale si sia basata su fondi pubblici e che Benigni sia poi “scappato” per non sopportarne i costi. In realtà non è vero che l’operazione ha goduto di finanziamenti pubblici, perché la ristrutturazione è stata fatta a spese di Benigni. E non è vero che il nostro cliente è scappato di fronte al mancato rilancio di Papigno, quando poi gli studi sono stati rilevati da Cinecittà Studios, società di Luigi Abete, Aurelio De Laurentiis e Andrea Della Valle. La ristrutturazione è costata 7,4 milioni a carico di Benigni; Cinecittà Studios ha “comprato” 5 milioni di credito; Benigni deve ancora riscuotere 1,1 milioni. Dunque ci ha rimesso”. (Continua dopo le foto)

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“Lo stesso Benigni – continua la nota – ha detto ai microfoni di Report ‘non si sa quanti soldi ci ho perso”. L’attore i suoi legali quindi contestano la ricostruzione: gli studi di Papigno avrebbero perso secondo Report 16 milioni di euro, una cifra che sarebbe sbagliata per gli avvocati del regista toscano. Benigni aveva anche diffidato la messa in onda, ma il programma è stato regolarmente trasmesso. Non ci resta che aspettare e vedere chi ha ragione e chi no.

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