Paolo Del Debbio torna sul tema delle baby gang, durante la puntata di ieri (26 settembre) di Dritto e Rovescio ha avuto un confronto con “re dei maranza”, famoso sui social come cantore delle gesta di questi gruppi solitamente composti da italiani di origine nordafricana. Molti ricorderanno la puntata in cui Del Debbio ebbe ospite Baby Touche.
>> “Delinquente”. Dritto e Rovescio, furia Paolo Del Debbio sul caso del momento: “Ma come si fa”
“Nessuno si chiede, nemmeno Del Debbio o gli altri, io per quale motivo faccio questo tipo di canzone se poi, prima di questi ultimi mesi, facevo un altro tipo di musica?”, aveva detto il trapper. E ancora: “Altre persone devono prendersi grandi responsabilità prima di me, viviamo in un mondo in cui la gente non si prende le proprie responsabilità”.
Dritto e Rovescio, Paolo Del Debbio contro ‘il re dei maranza’
“Io, la musica che faccio, non la faccio per mandare la gente a fare i danni, la faccio per fare soldi per far stare bene mia madre, mio padre, la mia famiglia. Ma anche stare bene io per permettermi di non fare la vita che fa l’80% dei ragazzi nel mondo”. La situazione era poi deragliata in sentieri molto più accidentati, tanto che aveva cacciato Touche dallo studio.
Ieri non ha cacciato ‘Re dei maranza’, ma in molti avrebbe gradito fosse successo. La discussione girava intorno al fatto che molti maranza girano con un coltello. “Magari mi ammazzano una volta per strada come può succedere a chiunque però non sento il bisogno di portarmi un coltello in tasca, perché non frequento ambienti dove penso che ci sia gente che probabilmente mi accoltella”, commenta il giornalista.
Baby gang, armi e coltelli in tasca: è normale?#Drittoerovescio pic.twitter.com/bKPQ5dngBK
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) September 26, 2024
Parole alle quali il ragazzo ha replicato: “Dipende dove vai e dal posto in cui stai, perché se sto andando in un posto in cui so che c’è gente pericolosa devo portarmi qualcosa dietro, perché non si sa mai signor Paolo, se mi aggrediscono e muoio…”. Argomentazioni che non convincono Del Debbio: “Ma perché deve andare in un posto pericoloso?”. “Io sono libero di andare in qualsiasi posto”. “Sei libero anche di farti ammazzare…”, chiude Del Debbio.