“Discriminato da Milly!”. Jonathan a bomba contro la Carlucci. È l’ex volto del Grande Fratello e oramai autore ed opinionista tv a parlare e a scagliarsi contro una regina della televisione. Il giovane parla senza mezzi termini di discriminazione appunto e si rivolge direttamente a Milly Carlucci. Il motivo? Non lo vorrebbe nel cast della prossima stagione di Ballando con le stelle. Tutto parte per un preconcetto della Carlucci.
Nel suo show nessun volto dei reality: “Noi a Ballando con le stelle non prendiamo chi ha fatto reality. E una nostra regola“. Jonathan allora parte: “Mi spiace che lo dica una delle donne che stimo di più nel mondo dello spettacolo. Una frase discriminatoria, che ha pronunciato mille volte. Sì: lo trovo un atteggiamento discriminatorio, non c’è nulla di male che un ragazzino 23enne, come me all’epoca, che non è figlio d’arte e che non ha contatti, si affacci al mondo dello spettacolo partecipando a quello che era un esperimento sociale, peraltro di successo, prima ancora che un reality”.
“Discriminato da Milly!”. Jonathan Kashanian, bomba contro Carlucci
Jonathan Kashanian poi dice a Tv Blog: “Mi misi in fila in un centro commerciale ed entrai in un programma che ha cambiato la storia della televisione. In quella Casa ho avuto successo non per botte o cafoneria, ma per il mio italiano forbito e per una cultura non ostentata. Sono passati 20 anni, ho lavorato in molti programmi tv, da Verissimo a Detto Fatto, passando per La Vita in diretta, e il pubblico ancora oggi mi ama. Non è una macchia e non mi va di dovermi giustificare”.
Ancora contro Milly Carlucci: “Sentirmi escluso da un contesto, in questo caso una prima serata di Rai1, da una conduttrice così navigata e, mi aspetterei, aperta di mente come Milly Carlucci, mi dispiace. È un atteggiamento discriminatorio. Allora in tv meglio una persona raccomandata dal politico di turno? Meglio un’amante di qualcuno? Una persona che ha partecipato ad un reality 20 anni fa se ne dovrebbe vergognare? In Italia c’è voglia di mettere le etichette e non va avanti la meritocrazia, in America non è così: se uno ha fatto il reality ed è bravo, lavora”.
Conclude quindi Jonathan Kashanian: “E chi se ne frega del resto. E tutto questo accade in un momento storico in cui io da ebreo israeliano mi sento discriminato. In Italia, il Paese che sento come casa mia, a Milano, per paura, non esco con la stella di David o con la papalina. Avverto nell’aria un antisemitismo che serpeggia, neanche troppo velato. Già devo sentire questo peso, pensi se adesso devo subire altre discriminazioni! Assolutamente no. E allora ci sono figli e figliastri. Non mi sta bene!”.
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