Papa Bergoglio sta pensando di lasciare proprio come ha fatto Benedetto XVI? Una domanda che non avrà una risposta secca: non ci sarà né un sì, né tanto meno un no. L’unica cosa che possiamo fare per comprendere il più possibile il pensiero del Santo padre è analizzare scrupolosamente le sue dichiarazioni per cercare una linea di pensiero che “sveli” le sue più intime intenzioni. Un dubbio (quello riguardo al suo ipotetico addio, ndr) che nasce da alcune frasi di Padre Adolfo Nicolás che racconta di un Jorge Mario Bergoglio in dubbio se prendere o meno “in seria considerazione la sfida di Benedetto”. Il generale emerito della Compagnia di Gesù, alla guida dal 2008 al 2016, scrive un articolo per la rivista spagnola “Mensajero” e rivela le sue conversazioni con Papa Francesco. Parla del desiderio di Francesco di portare avanti fino in fondo la sua opera di riforma della Curia, ma in un passaggio parla anche della volontà di Bergoglio di “pensare – appunto – alla sfida lanciata da Benedetto”. Parole che aprono alla riflessione di un Papa che considera almeno la possibilità di una “rinuncia” al pontificato, come fece il suo predecessore Joseph Ratzinger. “Una volta – scrive Nicolàs – mi ha detto: “Mi criticano, in primo luogo perché non parlo sufficientemente come un Pontefice, e in secondo luogo perché non mi comporto come un re”. Nel contesto di una spiritualità gesuita, come la sua, mi sembrava molto chiaro che le due critiche non lo toccavano minimamente”. Ed ancora Nicolàs scrive delle conversazioni con il Papa sulla vocazione sacerdotale – “non è una casta privilegiata, è un qualcosa che tiene come preoccupazione primaria la sofferenza degli altri” – sui migranti – “il Papa è preoccupato della qualità del nostro umanesimo” – del servizio pastorale – “questo è il punto forte di Papa Francesco” – e rivela la sua impressione di rapportarsi con un “uomo vicino, sincero, per cui il Vangelo è l’ultima parola”. (Continua dopo la foto)

Alla domanda su quanto durerà il papato di Francesco, Adolfo Nicolàs ricorda che, quando conversarono sulla sua rinuncia alla guida della Compagnia di Gesù, il Papa gli disse che aveva l’intenzione di “ragionare sulle motivazioni di Ratzinger”. Un mese più tardi gli confessò: “Chiedo al buon Dio che mi porti con sé quando i cambiamenti saranno irreversibili“. Già in passato Francesco ha detto parole che hanno lasciato pensare alla sua intenzione. Nel 2014 disse che Benedetto XVI “ha aperto una porta, la porta dei papi emeriti” per cui se “un vescovo di Roma sente le forze venir meno, credo debba farsi le stesse domande di Benedetto”. Nel 2016, di ritorno dall’Armenia, aveva aggiunto che “settant’anni fa i vescovi emeriti non esistevano, e oggi ce ne sono… Ma con questo allungamento della vita, si può reggere una Chiesa a una certa età, con acciacchi, o no?”. (Continua dopo le foto)


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Così in futuro potrebbero esserci altri papi emeriti, “non dico tanti, ma forse due o tre, e saranno emeriti”, posto che il Papa sarà sempre “uno solo”. Ed ancora al padre gesuita Antonio Spadaro, a dicembre, raccontava la sua “sensazione che il mio pontificato sarà breve, quattro o cinque anni. È come una sensazione un po’ vaga… magari non è così… ma ho come la sensazione che il Signore mi abbia messo qui per poco tempo. Però è una sensazione, per questo lascio sempre le possibilità aperte”. Chissà se le sue previsioni risulteranno azzeccate. Il mondo cattolico, neanche a dirlo, è terrorizzato a riguardo perché in fondo “un pontefice così amato erano decenni che non si vedeva”.
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