Cinquantasei anni appena compiuti di cui l’ultimo, intensissimo, trascorso a dirigere Rai3. Da questi ultimi 365 giorni, Daria Bignardi ha imparato “un miliardo di cose – assicura in una recente intervista al sito Tempi.it – Un’esperienza estrema ed estremamente interessante. Dirigere una rete pubblica fa capire un sacco di cose non solo sulla tv e sulla comunicazione ma anche sulla politica, sull’Italia e soprattutto sull’animo umano”. Da conduttrice a direttrice orgogliosa del suo palinsesto perché, aggiunge nell’intervista, “Rai 3 per fortuna ha solo programmi di cui andar fieri”. E a parte quelli storici, come Chi l’ha Visto?, la primavera del terzo canale della rete pubblica si arricchisce di nuove e interessanti trasmissioni come, in partenza il 18 aprile, il programma di Pif, “una striscia quotidiana di un quarto d’ora, all’ora di cena. Sarà bellissimo, io ne sono entusiasta – dice ancora la Bignardi a Tempi – Come del programma di Lerner che parte a fine aprile: Operai. Un programma che mancava”. E poi l’uscita di un libro, edito da Mondadori, che si intitola Storia della mia ansia. Ed è a quest’ultimo proposito che arriva come un fulmine a ciel sereno il rumor di Dagospia. (Continua a leggere dopo la foto)
Una vera bomba, quella firmata dal solito informatissimo sito di Roberto D’Agostino, che riguarda proprio la Bignardi e il suo futuro in Rai. Al centro di tutto, poi, sempre secondo Dago, la pubblicazione del suo ultimo libro. Un flash secondo cui Daria “lascerebbe prossimamente la Rai”. Secondo quanto si legge su Dago, poi, lo farà con la pubblicazione di Storia della mia ansia, un “nuovo e drammatico libro che racconta la sua malattia, edito da Mondadori”. Malattia che, s’intuisce, sarebbe proprio l’ansia. (Continua a leggere dopo le foto)

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“Quella raccontata da Daria Bignardi è una storia originale – si legge nella prefazione del libro – è la Storia della mia ansia. Questa emozione che a volte può trasformarsi in una patologia è qui raccontata attraverso gli occhi della protagonista che potrebbe tranquillamente essere l’alter ego di Daria Bignardi. Per lei l’ansia si trasforma in un elemento positivo che le permette di carburare, di raggiungere l’obiettivo e di trasformarsi in vincente”. E ancora: “Questo romanzo è un pugno nello stomaco, ma è anche una liberazione da tutto ciò che è ipocrisia e avvolge le malattie mentali”. Al momento non sono ancora arrivate conferme o smentite sul posto da direttore a Rai3 da parte della diretta interessata che, in effetti, a proposito della sua ultima fatica letteraria, rivela, sempre a Tempi, che in teoria dovrebbe uscire “in autunno, se non lo rimando ancora. È finito da più di un anno ma temo di non godermelo, se esce quando sono ancora direttore. Magari aspetto la fine dell’incarico…”.