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Di nuovo bufera su Barbara D’Urso: ”Pazzesco, sesso e violenza il pomeriggio…”

 

Ancora guai per Barbara D’Urso. Il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, ha scritto al Garante per la protezione dei dati personali chiedendo l’intervento dell’autorità in merito alla puntata dello scorso 8 maggio della trasmissione Pomeriggio 5 di Canale 5 , condotta appunto dalla D’Urso, e incentrata sul caso ”di Alessandro (presunto colpevole di omicidio) e di Stefania (presunta vittima dell’omicidio)”, nella quale, ad avviso di Iacopino, ”sono stati trattati argomenti e temi evidentemente inadeguati per la fascia ma soprattutto per i contenuti”. Va detto infatti che la trasmissione va in onda di pomeriggio e che, nel caso specifico, dalle ore 17.40 alle ore 18,30. 

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”La conduzione delle interviste, in contraddittorio tra i parenti della defunta e del presunto colpevole, è stata effettuata dalla Signora Barbara D’Urso senza la presenza di alcun giornalista”, specifica il presidente dell’Odg nazionale. Non solo, Iacopino aggiunge anche che ”nel programma sono state indicate, tra l’altro, abitudini e pratiche sessuali dei ‘personaggi’ coinvolti, violenze sessuali di cui la defunta sarebbe stata oggetto in precedenza da parte di congiunti/affini, citati referti medici e loro autori nonché persone terze estranee alla vicenda”. Sulla base dell’intervento del Garante in merito all’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, poi, Iacopino sottolinea che ”alla luce delle segnalazioni e sollecitazioni pervenute circa la trasmissione di cui si tratta, si ha motivo di ritenere che non mancheranno da parte di codesta Autorità, indipendentemente dalla posizione di notorietà o dal rilievo pubblico dei personaggi interessati, ovvero dal clamore mediatico del caso, le iniziative necessarie per l’applicazione, che prescinde dalla iscrizione all’Albo, della ‘particolare disciplina di cui agli artt. 136 -139 del codice per la protezione dei dati personali (d.lgs. 30 giugno 2003 n.196) – tesa a contemperare il diritto all’informazione la libertà di stampa con i diritti della persona, in particolare quello alla riservatezza’, come si legge nella citata nota, nonché a proibire la divulgazione di informazioni personali e sensibili che non rientrano nell’esercizio legittimo del diritto di cronaca”. 

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